Eccovi la recensione di The Haunting of Bly Manor di Mike Flanagan. Il seguito di Hill House, pur cambiando pelle, convince ed emoziona
TITOLO ORIGINALE: The Haunting of Bly Manor. GENERE: Horror, drammatico. NAZIONE: Stati Uniti. IDEATORE: Mike Flanagan. CAST: Victoria Pedretti, Oliver Jackson-Cohen, Amelia Eve, T’Nia Miller, Rahul Kohli, Tahirah Sharif, Amelie Bea Smith, Benjamin Evan Ainsworth, Henry Thomas. DURATA: 50 min circa ad episodio. DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: 9 ottobre 2020.
Hill House aveva convinto critica e pubblico, diventando una delle migliori serie del catalogo Netflix. Anche per questo, l’attesa per The Haunting of Bly Manor era tanta, nonostante questa sia una serie antologica, che con ogni ciclo di episodi presenta una storia e dei personaggi diversi. Anche questa stagione vede, tra i registi e gli sceneggiatori coinvolti, il creatore Mike Flanagan, che dimostra nuovamente il suo talento. Come capirete da questa recensione di The Haunting of Bly Manor, rispetto a Hill House ci sono dei cambiamenti, ma il risultato è sempre convincente.
Spettri del passato | Recensione The Haunting of Bly Manor
La storia questa volta prende corpo nella campagna inglesa, precisamente nella tenuta Bly. Qui vivono due orfani, Flora (Amelie Bea Smith) e Miles (Benjamin Evan Ainsworth), dei quali ora si occupa lo zio Henry (Henry Thomas). Quest’ultimo, però, non si occupa direttamente dei ragazzi, che sono momentaneamente accuditi da Hannah (T’Nia Miller), che si prende cura della casa, e Owen (Rahul Kohli ), il cuoco. A Bly lavora anche Jamie (Amelia Eve), che inizialmente ha un ruolo quasi marginale, anche per il suo carattere apparentemente più burbero, che cambia col passare degli episodi, portando il personaggio in primo piano. Questo, in attesa dell’arrivo della nuova governante e insegnante. Il posto viene ben presto assegnato alla giovane Dani (Victoria Pedretti), da poco arrivata dagli States. La serie si apre quindi seguendo la giovane ragazza, dal colloquio all’arrivo alla tenuta, fino all’incontro con i ragazzi ed Hannah. Come prevedibile, il luogo è tanto affascinante quanto pericoloso, e sia i ragazzi che gli altri protagonisti resteranno intrappolati in un intreccio che pone le sue radici nel passato. Una storia radicata nella rabbia e nel tradimento, che ormai sono indissolubilmente legati al luogo.
Bly manor è ispirata a Il giro di vite di Henry James, prendendo spunto anche da altri racconti dell’autore. Come capirete nel corso di questa recensione di The Haunting of Bly Manor, l’apparenza rischia però di ingannare lo spettatore, visto che l’intento di Flanagan e del suo staff, questa volta, cambia.
Se inoltre volete iniziare a respirare le atmosfere e la storia di questa serie, vi lascio al trailer ufficiale:
Una storia di fantasmi, una storia d’amore | Recensione The Haunting of Bly Manor
Piccola premessa: difficilmente un film o una serie horror riescono a spaventarmi. E forse anche per questo, né Hill House, né tantomeno Bly Manor, sono riuscite a farmi saltare sulla sedia. Quello che invece ho trovato riuscito è soprattutto l’atmosfera, che in tutte e due le stagioni risulta tanto importante quanto ben creata e gestita. La differenza principale sta soprattutto nell’approccio e nel tipo di storia: più horror per quanto riguarda Hill House, più fantasy in Bly Manor, dove comunque non mancano i momenti di tensione, con la sensazione che i personaggi possano essere quasi strangolati dall’ombra che aleggia nella tenuta.
A mio parere, però, parlarne come di un difetto è un errore, considerando che, comunque, viene ribadito e fatto capire all’interno della serie stessa che questa è sì una serie di fantasmi, ma soprattutto una storia d’amore. Questa stagione riesce infatti a emozionare, creando intrecci tra i protagonisti interessanti e credibili. Questo anche perché i personaggi stessi sono ben scritti e caratterizzati, ognuno con i propri tratti distintivi e la propria storia. Questo anche grazie ad un cast azzeccato, che vede il ritorno di alcuni attori direttamente dalla stagione precedente. Ognuno ha una propria storia, un passato, e sogni riguardo il futuro, creando un quadro armonioso che funziona e diventa il perno dell’intera vicenda.
Un quadro quasi perfetto | Recensione The Haunting of Bly Manor
Considerando anche quanto detto prima nel corso di questa recensione di The Haunting of Bly Manor, la sceneggiatura, il cast e l’atmosfera funzionano e convincono. Il tutto, è inoltre accompagnato da una regia funzionale alla narrazione, anche se, da un certo punto in poi, l’alternanza tra presente e passato diventa predominante. Questo è coerente con la storia raccontata, ma forse, a tratti, prende fin troppo spazio, pur legando alla perfezione gli avvenimenti nel presente con gli eventi passati.
Tornando all’inevitabile confronto col predecessore, il punto debole di Hill House era sicuramente il finale. Non che fosse completamente da buttare, ma c’erano sicuramente alcuni problemi, soprattutto considerando il resto. In Bly Manor, il giudizio diventa invece più complicato. Da una parte, il cerchio si chiude quasi alla perfezione, con un crescendo che non può non emozionare e colpire lo spettatore. Dall’altro, però, ci sono alcuni snodi che vengono risolti in modo meno convincente, con alcune soluzioni narrative fin troppo forzate, che stonano con la costruzione certosina che si era creata fino a quel momento. Questo non pregiudica il risultato finale che è sicuramente molto coinvolgente, ma è un peccato che in un’orchestra così ben congeniata ci siano alcune note stonate.
Considerazioni finali
Flanagan anche questa volta ha fatto centro. Forse chi si aspettava una replica di Hill House potrebbe restare deluso, ma è giusto che ogni storia abbia un modo diverso si essere raccontata. In questa recensione di The Haunting of Bly Manor, ho voluto sottolineare questo aspetto perché, a mio parere, il fatto di non essere un’imitazione del lavoro precedente è un pregio, e non un difetto. Non stiamo parlando di un’opera perfetta, perché purtroppo ci sono alcuni problemi, con alcune situazioni spinose che vengono risolte in modo discutibile, ma il risultato finale è sicuramente di grande impatto. Mi sento quindi di consigliare The Haunting of Bly Manor, che si conferma come uno dei migliori prodotti seriali del catalogo Netflix.
Punti a favore
- Storia intrigante e coinvolgente
- Personaggi ben caratterizzati
- Atmosfera d'impatto
Punti a sfavore
- Alcune soluzioni narrative discutibili
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