Fuori concorso a Venezia 77 è stata presentata l’ultima commedia di Roger Michell, regista di Notting Hill, con Helen Mirren e Jim Broadbent. Ecco la nostra recensione di The Duke
TITOLO ORIGINALE: The Duke. GENERE: commedia. NAZIONE: Gran Bretagna. REGIA: Roger Michell. CAST: Jim Broadbent, Helen Mirren. DURATA: 96 min. PRESENTATO: 4/09/2020
Roger Michell, il regista di The Duke, è noto al grande pubblico per aver firmato una delle commedie romantiche più famose di sempre: Notting Hill. Torna dietro la macchina da presa per dirigere una commedia irriverente e molto divertente che difficilmente potrebbe piacervi se non apprezzate massicce dosi di “english humor”.
La trama | Recensione The Duke
Ispirato ad una storia vera, nel 1961 un uomo di 60 anni, Kempton Bunton, rubò dalla National Gallery di Londra il Ritratto del duca di Wellington di Francisco Goya. Il riscatto chiesto fu a dir poco curioso: il dipinto sarebbe tornato al suo posto se il governo avesse promesso maggior assistenza ad anziani e veterani di guerra, causa che a Bunton stava estremamente a cuore.
English humor e jazz | Recensione The Duke
The Duke è una irriverente commedia sociale, intrisa di british humor, che coinvolge con ritmi comici perfetti e non può non strappare una risata. La regia è ottima, tipica di Michell, ma ciò che colpisce fin da subito è il montaggio in splitscreen, molto particolare. La fotografia è però ciò che del comparto tecnico colpisce di più, l’uso della luce, soprattutto in alcune scene con Helen Mirren, ricorda l’utilizzo della luce che fa Hopper nei suoi quadri, davvero suggestiva.
La sceneggiatura è sagace, scanzonata, tipicamente inglese con battute incalzanti e ironiche, riuscendo a raccontare tematiche importanti e delicate come l’assistenzialismo e le ingiustizie sociali attraverso un susseguirsi di eventi a dir poco tragicomici. La cura delle scenografie è perfetta così come dei costumi e del trucco, che permettono di immergersi completamente nel clima inglese dei primi anni ’60. Molte le stilettate anche alla società contemporanea che non passano certo inosservate.
Una storia molto inglese | Recensione The Duke
Kempton è un protagonista inconsueto, pronto a fare di tutto per ottenere ciò che vuole e prendendosene sempre le responsabilità. Divertente e particolare, nel tentativo di essere un moderno Robin Hood, commette crimini “per il bene comune”. La storia è adattata da un evento realmente accaduto, di cui però nessuno oggi ricorda quasi niente, ma è di fatto un racconto incredibile: il furto di un Goya da 140.000£ dalla National Gallery.
La produttrice ha dichiarato
Sei anni fa ho ricevuto una mail in cui un certo Christopher Bunton mi raccontava questa storia che riguardava la sua famiglia. Mi sembrò fantastica. Bunton aveva un archivio straordinario del nonno e del padre. a prima volta in cui la storia viene raccontata con l’approvazione della famiglia. Col passare dei giorni è diventata sempre più chiaro cosa volevamo comunicare: il messaggio speciale che volevamo che passasse è quanto una persona può essere importante per la comunità.
Ciò che fa empatizzare con l’alternativo protagonista è la forza e la fierezza con cui si alza per dire la propria e cercare una giustizia. The Duke è la celebrazione di un uomo comune capace di imprese eccentriche ma eccezionali. Vorrebbe essere un drammaturgo come gli autori che ama, nonostante non sia un uomo istruito, ma non riesce perchè rimane costantemente impigliato nella sua rete di bugie e sotterfugi, seppur fatti per la comunità.
Da non perdere
Se amate le commedie inglesi non potrete non amare The Duke, 96 minuti di scanzonato divertimento accompagnate da una musica jazz incalzante e ritmata, con Jim Broadbent che sembra nato per questo ruolo di disattento Lupin e una Helen Mirren inedita che crea una chimica scoppiettante con Broadbent.
Non dimenticate di continuare a seguirci per tutte le recensioni direttamente dal festival di Venezia!
Punti a favore
- Montaggio
- Regia
- Sceneggiatura
- Tempi comici
- Cast
Punti a sfavore
- Molto inglese, a tratti troppo
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