Il Ravenna Nightmare Film Festival 2020 è agli sgoccioli: per il Concorso Internazionale Lungometraggi vi proponiamo la recensione de La sabiduria
TITOLO ORIGINALE: La sabiduria. GENERE: thriller, horror. NAZIONE: Argentina. REGIA: Eduardo Pinto. CAST: SofÃa Gala Castiglione, Paloma Contreras, AnalÃa Couceyro, Diego Cremonesi, Daniel Fanego, Lautaro Delgado, Luis Ziembrowski. DISTRIBUZIONE: Primer Plano Film Group. DURATA: 95 min. DATA DI USCITA: 12/12/2019.
Continuiamo ad approfondire i film in concorso al Ravenna Nightmare Film Festival 2020, che dal 31 ottobre a oggi 8 novembre ci ha accompagnato lungo la strada delle più interessanti proposte di genere horror. In questa recensione ci occuperemo di un horror/thriller presentato nell’ambito del “Concorso Internazionale Lungometraggi“.
Con La sabiduria, il regista argentino Eduardo Pinto confeziona un road movie che si tramuta con naturalezza in uno slasher/survival horror. Se siete degli appassionati del genere, probabilmente La sabiduria sarà in grado di stupirvi, e anche di impressionarvi. Perché l’orrore peggiore che si possa immaginare non viene da mostri, fantasmi, o dal soprannaturale, ma dall’essere umano.
Trama e trailer | Recensione La sabiduria
Mara (SofÃa Gala Castiglione), Luz (AnalÃa Couceyro) e Tini (Paloma Contreras) sono tre amiche che, per staccare la spina e divertirsi, decidono di passare il fine settimana immerse nella natura della pampa argentina. Mara è stressata a causa del lavoro, Luz ha appena ricevuto una proposta di matrimonio e Tini vuole entrare in contatto con le sue radici aborigene. Ma la loro vacanza al ranch “La sabiduria” non sarà come se la immaginavano.
Al calare della notte, le tre ragazze raggiungono i braccianti e gli indios del luogo per una festa, che si trasforma presto in una sorta di esperienza mistica e allucinogena, un rituale a causa del quale perdono totalmente il controllo. Al loro risveglio, Tini è scomparsa. Il loro fine settimana di relax e divertimento si trasforma in una spietata caccia in cui l’unico obiettivo è quello di sopravvivere.
Una denuncia contro i soprusi | Recensione La sabiduria
Nel momento in cui le ragazze giungono al ranch, sembrano improvvisamente catapultate nel passato. I vestiti che indossano, il casolare senza elettricità , la natura incontaminata, gli indios a cavallo, tutto sembra riportare ad un tempo lontano. Un tempo lontano, ma che nasconde qualcosa di oscuro. Più le tre amiche passano del tempo sperdute in questo strano microcosmo rurale, più si renderanno conto che c’è qualcosa che non va. Il passaggio dall’apparente tranquillità del paesaggio bucolico all’orrore e alla violenza sarà devastante. Quelle in cui le tre sono finite è in tutto e per tutto una microsocietà patriarcale, con ruoli e gerarchie ben definite, in cui il diverso è sottomesso con le maniere forti. La donna diventa nient’altro che una merce di scambio e pedina di un gioco sadico e perverso.
Alle ragazze non resta che cercare di farsi giustizia da sole.
Ma attenzione, perché nonostante la pellicola riprenda gli elementi tipici del genere slasher (il viaggio in un luogo lontano, le vittime e i carnefici, la caccia), lo fa mantenendo sempre una solida credibilità di fondo. Il regista riesce a unire l’intrattenimento dell’horror a una reale denuncia contro maschilismo, razzismo e qualsiasi genere di sopruso sulle categorie più deboli senza cadere nella retorica. Perché troppo spesso l’uomo assurge al ruolo di divinità , rivendicando un ruolo superiore nei confronti dei più deboli.
Pinto riesce a compiere questa operazione utilizzando e mescolando i migliori elementi di un genere senza renderli fini a se stessi. Anche il momento di rivendicazione femminile si inscrive perfettamente in questo discorso. Non c’è niente di banale o forzato. Il terrore è visibile in ogni cosa, nelle azioni, nella lotta per la sopravvivenza, nello sguardo sconvolto delle attrici. Pensando al fatto che non siano state usate controfigure, è facile comprendere quanto possa essere stato difficile da un punto di vista professionale ma anche psicologico, a causa della violenza estrema di alcune scene.
Conclusioni
Concludiamo la nostra recensione del film in concorso al Ravenna Nightmare Film Festival 2020 con il consiglio di recuperarlo, se siete amanti del genere.
Eduardo Pinto mette in scena una dura condanna ad una società maschilista basata sull’oppressione delle categorie più deboli, unendo fluidamente elementi orrorifici, elementi fantastici e folklore. La sabiduria è un film di una crudeltà difficile da sostenere, specialmente se dall’altra parte dello schermo c’è una donna. Forse non è imprescindibile nel panorama del cinema horror, ma si dimostra in un certo senso un film necessario e coraggioso.
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