Vi presentiamo la recensione di Palm Springs, commedia romantica con Andy Samberg e Cristin Milioti presentata alla Festa del Cinema di Roma 2020
TITOLO ORIGINALE: Palm Springs; GENERE: commedia, romantico; PAESE: USA; REGIA: Max Barbakow; CAST: Andy Samberg, Cristin Milioti, J.K. Simmons, Meredith Hagner, Camila Mendes, Tyler Hoechlin, Peter Gallagher, Dale Dickey, Tongayi Chirisa; DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures; USCITA: 22 ottobre 2020.
La mattina del 9 novembre Nyles si sveglia a fianco alla fidanzata Misty, con la prospettiva di una giornata da trascorrere tra svaghi in un resort nel deserto di Palm Springs, in occasione del matrimonio tra Abe e Tala, un’amica di Misty. Un momento speciale che però Nyles sembra sdegnare, pensando solo a bere in camicia hawaiana e calzoncini. Torna serio solamente la sera, durante la quale salva Sarah, sorella di Tala, da un discorso pubblico che la ragazza non vuole fare. Convince così la giovane a scappare verso il deserto, ma improvvisamente i due vengono raggiunti da un misterioso cacciatore che cerca di uccidere Nyles. Quest’ultimo, ferito, si rifugia in una misteriosa grotta, e la ragazza lo raggiunge proprio mentre viene inghiottito da una strana luce. Il giorno dopo entrambi si sveglieranno nello stesso giorno, e così via in un loop senza fine.
Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani (questo il suo titolo esteso in Italia) è stato presentato al Sundance Film Festival 2020 dello scorso gennaio e distribuita solamente nei drive-in di oltre oceano e in contemporanea on demand su Hulu a partire dal 10 luglio 2020 a causa della pandemia di COVID-19. Nelle sale italiane invece, dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma 2020, la data della sua distribuzione è il 22 ottobre 2020.
Un déjà-vu | Recensione Palm Springs
La premisi del film è un meccanismo narrativo bizzarro ma che ormai vanta una certa tradizione cinematografica. L’espediente è infatti quello del time loop, un anello temporale che intrappola i protagonisti e li costringe a rivivere un’eterna ripetizione dello stesso giorno. Antesignano di quello che ormai potrebbe essere considerato un sottogenere è Ricomincio da capo, con Bill Murray e Andie MacDowell (ottima pellicola, se non l’avete vista recuperatela). Ultimo in ordine cronologico è forse Auguri per la tua morte, nonché il suo sequel, dal tema horror. Pam Springs, invece, riprende questa premessa dandole un twist comico, sfruttando al meglio il cast con cabarettisti di sicura riuscita e riuscendo in definitiva a palesare creatività, aggiornando la trama déjà-vu.
Nasce così un film ampiamente godibile che non si prende mai troppo sul serio ed anzi, si prende un po’ in giro oltrepassando la quarta parete. Così per il protagonista l’essere intrappolato in un loop vive la sua situazione come un gioco, nemmeno ponendosi la domanda di come uscirne. Max Barbakow e Andy Siara, regista e sceneggiatore del film, non arrivano a confermare che anche Nyles ha visto Ricomincio da capo. Di certo però sfruttano una consapevolezza disincantata di fondo per rendere il tutto ancora più bizzarro e insensato. In questo contesto il senso di rassegnazione che comunque lo coinvolge non ha un ruolo fondamentale, né forse la svolta romantica dovuta all’aver trovato una compagna in quella follia. Insomma, Palm Springs reintroduce il concetto trito del loop temporale ma sa renderlo con una comicità di assoluto livello.
Sicuro impatto comico | Recensione Palm Springs
Buona parte del merito della riuscita della vena comica del film è dovuto alla scelta del cast. Andy Samberg e Cristin Milioti, coppia per caso e per forza composta nella finzione, sono in realtà due nomi di peso della commedia a stelle e strisce contemporanea (SNL e Brooklyn Nine-Nine per lui, How I met your mother per lei). Inevitabilmente e naturalmente si scatenano in una parte centrale di film pirotecnica, esilarante e avvincente perfino nella sua inevitabile piattezza dovuta alla monotonia dell’azione. Il buddy-movie che irride i paradossi temporali diventa così un crescendo di gag non banali, introducendo elegantemente i temi più seri del nichilismo e del romanticismo che, lo si sa fin dall’inizio, vengono affrontati.
In Palm Springs si gioca con il tempo, che perdendo di importanza data la sua ciclicità di ventiquattro ore, lascia il passo alla riflessione di come esplorare il contesto. Ogni azione ha in quel mondo bizzarro risvolti che, pur non potendo avere materialmente strascichi, dato il totale reset della mezzanotte, hanno comunque una importanza. Un paradosso al quale non si avrebbe avuto modo di pensare in condizioni “normali”. In primis sulla storia d’amore che non porta a nulla, e sul diverso modo in cui i protagonisti la vivono: sbarcando il lunario, o alla ricerca di un domani?
La conclusione sul nichilismo | Recensione Palm Springs
In questo film spensierato si è infine colto lo spirito nichilismo contemporaneo. Proprio in questo 2020, in cui la quotidianità di molti si è fermata, la parabola dark sul fascino pericoloso dell’abbandonarsi a un destino segnato parla a un pubblico che, senza volerlo, si è trovato intrappolato in una gravosa routine. Dei molti film che cercheranno di elaborare quanto avvenuto nel 2020, Palm Springs si ritrova così, senza volerlo, ad aver affrontato il tema della ricerca di una soluzione in tempi disperati.
Ovviamente Palm Springs, per sua natura, resta una pellicola accessibile e sintetica. Fa comunque riflettere sulla problematica, quantomeno rappresentando l’anticamera di qualcosa d’interessante. La sceneggiatura è certo quella di una commedia di intrattenimento, così come la regia. Le pecche ci sono, ad esempio a tratti c’è troppa monotonia nelle azioni e location. Però, in definitiva, è un film che fa riflettere nella sua godibilità.
Da vedere?
A conclusione di questa recensione di Palm Springs vi diciamo che non sarà un cult, ma nel suo piccolo concilia adeguatamente commedia e riflessione. Ci sono cose apprezzabili, come il lavoro di montaggio dei loop, e ci sono due protagonisti dai tempi comici eccezionali. E poi, c’è un esilarante J. K. Simmons.
Punti a favore
- Il talento comico di Andy Samberg
- J. K. Simmons
- Regala risate genuine
Punti a sfavore
- Idea di base troppo sfruttata in passato
- Monotona nelle location
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