Ecco a voi la recensione di Outer Banks, buon prodotto originale Netflix disponibile dal 16 Aprile
TITOLO ORIGINALE: Outer Banks. GENERE: Azione, dramma, adolescenziale. NAZIONE: Stati Uniti d’America. REGIA: Valerie Weiss. CAST: Chase Stokes, Madelyn Cline, Madison Bailey, Jonathan Daviss, Rudy Pankow, Austin North, Charles Esten. DURATA: 45-55 minuti (10 episodi). DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: 15 Aprile 2020.
Outer Banks è l’ennesima prova che Netflix sa il fatto suo. In qualsiasi caso, anche se la serie tv porta con sé dei momenti illogici in cui lo spettatore si sente spaesato, non scende mai sotto un certo livello prefissato dal colosso dello streaming. Insomma, Netflix non mette il suo marchio su prodotti scadenti e Outer banks lo prova nuovamente. Ma andiamo a vedere nello specifico la serie tv.
Una corsa all’oro | Recensione Outer Banks
Jhon B, JJ, Kie e Pope sono dei grandi amici e rappresentano i “Pogues“, adolescenti che vivono nella parte più povera dell’isola delle Outer Banks nella Carolina del Nord. Vivendo sul filo del rasoio tra legalità e illegalità, i Pogues passano le loro vite cercando di non avere confronti con i “Kooks“, i ricchi dell’isola. John B, però, perde il padre in mare misteriosamente e dopo nove mesi si rende conto che gli eventi che gli stanno capitando possono essere collegati a quell’evento. In quel momento i ragazzi scoprono che il padre di John B non era l’unico alla ricerca del tesoro della Royal Merchant, ben 400 milioni di dollari in lingotti d’oro.
Da qui cominceranno i guai. I ragazzi, con l’aiuto di alcuni indizi lasciato dal padre di John B, cominceranno a cercare l’oro perduto mettendosi contro Kooks, trafficanti di droga e polizia locale. Una combinazione di eventi, colpi di scena ed eventi catastrofici porteranno i ragazzi a dover collaborare oltre ogni aspettativa, rischiando il loro futuro e le loro famiglie, pur di trovare l’oro.
Storia e personaggi per tutti | Recensione Outer Banks
Che il fattore empatia sia quello più importante nelle serie tv non serve più ripeterlo. Fare in modo che lo spettatore sia riveda in uno dei personaggi oppure che senta il dovere di sentirsi vicino ad uno di essi è molto importante per un regista. In questo modo, infatti, riesce a mantenere lo spettatore vicino al personaggio e portarlo a voler scoprire la sua storia puntata dopo puntata. Outer banks lo fa benissimo, portando sul nostro schermo una combo di personaggi che riflette diverse situazioni ed emozioni proprie. John B, ad esempio, non solo ha perso il padre, ma non si sa nulla nemmeno della madre. Il ragazzo rimane solo in quanto lo zio, che dovrebbe fargli da tutore, lo ha lasciato per andare a lavorare in un altro paese. John, di conseguenza viene chiamato dai servizi sociali, da cui scappa per non lasciare i propri amici e la propria isola.
JJ, invece, un padre ce l’ha, ma non quello che tutti vorremmo. Violento e alcolizzato, riflette tutto il suo dolore sul figlio che a sua volta cresce con una mentalità completamente fuori dall’ordinario. JJ, infatti, cresce con l’esempio del padre andando ad emulare alcuni atteggiamenti come il furto o la nullafacenza. In poche parole, è uno di quei personaggi che inizialmente tendi ad odiare ma che poi, leggendo il suo lato tenero, tende a “rammollire” lo spettatore e portarlo fra le sue braccia. Kie, invece, è la ragazza benestante che vive nella zona povera dell’isola e che preferisce i suoi amici agli snob ricchi come i Kokks. Pope, infine, è il genio del gruppo ed è quello che rischia di più in quanto ha la possibilità di ottenere una borsa di studio per l’università che altrimenti non potrebbe pagare.
Tanta tensione, ma perchè | Recensione Outer Banks
La serie tv ha il suo perché. Si fa seguire con piacere nonostante le 10 puntate che durano mediamente 50 minuti. Un punto a favore arriva dall’ottima gestione dei personaggi secondari, ognuno con una propria storia, che però riflette su quella dei protagonisti. Inoltre, anche se può sembrare difficile, la serie provoca nello spettatore un senso di ansia, sopratutto quando i protagonisti si trovano in pericolo. Una sensazione che riesce a tenervi attaccati allo schermo con il solo scopo di capire come potrà andare a finire quella puntata.
Un piccolo appunto però è da fare. Senza cadere in spoiler, possiamo affermare che la serie tv, nelle sue ultime battute, porta con se delle azioni “no sense” da parte dei personaggi principali. Questo si pone come un’arma a doppio taglio. Da un lato, lo spettatore vive costantemente la paura che i personaggi principali possano soccombere agli eventi in atto, dall’altro però, le azioni intraprese da John B ed i suoi compagni risultano sfacciatamente contrarie e quelle che un ragazzo della loro età avrebbe fatto nella vita reale.
https://www.youtube.com/watch?v=8RKdqvKWj7M
Una sola stagione, per ora!
Outer Banks risultà comunque una buona serie tv, sopratutto se siete in quarantena ed avete concluso le opzioni su Netflix. Il colosso dello streaming, comunque, mette il suo nome su un’altra serie competitiva, aumentando il suo catalogo in un momento di crisi per lo spettatore. Outer Banks prevede una sola stagione, per il momento, ma Netflix ha assicurato che ci sarà una seconda stagione se quella attualmente disponibile accumuli abbastanza consensi. Secondo noi, è una serie tv da vedere, e per questo siamo in attesa della nuova stagione. Per rimanere informati sulle notizie di Outer Banks, rimanete collegati con noi tramite il nostro sito oppure i nostri social!
Punti a favore
- Imprevedibile
- Storia dei protagonisti modellata in maniera ottimale
- Crea empatia verso i protagonisti
Punti a sfavore
- alcuni "no-sense" nelle fasi finali
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