Dopo il successo della prima stagione, questa seconda avrร mantenuto lo spirito della serie? Scopritelo in questa recensione di Mindhunter 2ย
TITOLO ORIGINALE: Mindhunter. GENERE: thriller, drammatico. NAZIONE: Stati Uniti d’America. REGIA: David Fincher, Andrew Dominik, Carl Franklin. CAST: Jonathan Groff, Holt McCallany, Anna Torv, Cameron Britton, ย Damon Herriman. DURATA: 60 min (9 episodi). DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: 16 Agosto 2019.
Il successo della prima stagione di Mindhunter era dovuto soprattutto al fatto che si presentava come una novitร nel campo delle serie crime, approfondendo il campo psicologico dei criminali tramite delle interviste che rivelavano il loro modus operandi. Tutto questo avveniva senza mostrare i criminaliย in azione, ricostruendo il loro profilo psicologico, ripercorrendo la loro vita, i loro traumi e le loro pulsioni. Anche in Mindhunter 2, alcuni episodi sono diretti direttamente da David Fincher, regista di calibro internazionale diventato popolare grazie a film come Seven, Fight Club e Zodiac.
Sinossi e trailer – Recensione Mindhunter 2
Questa seconda stagione, ambientata tra il 1978 al 1981, riparte proprio da dove si era conclusa la prima, dedicando i primi episodi a interviste con criminali importanti, e gli episodi successiva alla caccia di un serial killer che sta uccidendo bambini ad Atlanta. Questa volta verrร approfondita soprattutto la vita di Bill (Holt McCallany) e Wendy (Anna Torv), dopo che nella prima era stato dato ampio spazio all’agente Holden (Jonathan Groff). In parallelo con le indagini รจ importante anche il tempo dedicato allo sviluppo di sotto-trameย e approfondimenti sulla sfera privata di alcuni dei personaggi principali. Come accennato all’inizio della recensione di Mindhunter 2, questo permette alla serie di mantenere quelle caratteristiche che l’avevano fatta apprezzare rendendola unica.
In Mindhunter 2 le vicende ripartono con la figura del nuovo direttore, che darร importanza al gruppo di scienze comportamentali dell’FBI, dimostrando di voler dare credito a quello che i nostri agenti avevano fatto intervistando criminali. Per fare questo, amplierร il supporto al team, creando un settore interamente dedicato alle scienze comportamentali e allo studio dei profili di questi serial killer. Questo permetterร alla squadra composta da Bill, Holden e Wendy di avere fondi e condurre altre interviste, tra le quali spicca quella con Charles Manson. L’intervista con Manson, mette in luce la natura manipolatrice del noto criminale, facendo intuire come sia riuscito a manipolare delle persone portandole ad uccidere.
Dopo queste prime interviste, parte l’indagine ad Atlanta, che si rivelerร essere una vera e propria caccia al serial killer, facendo mettere in pratica quello che gli agenti avevano teorizzato con le interviste, a partire dal profilo dell’uomo ricercato, per poi arrivare al suo modus operandi.ย
Interessante la presenza di spezzoni dei quali รจ protagonista quello che probabilmente sarร il Killer della terza stagione, il BTK killer, strangolatore seriale di donne. Proprio il soprannome BTKย indica il suo modus operandi (bind, torture and kill).
Atlanta: nuova cittร , nuove regole – Recensione Mindhunter 2
In Mindhunter 2, con l’inizio delle indagini ad Atlanta, abbiamo l’ingresso degli agenti Holden e Bill in un ambiente nuovo, che si dimostrerร subito ostile nei loro confronti. Questo si nota da diversi particolari, a partire dalla messa in evidenza del clima diverso della cittร , tra zanzare e un caldo insopportabile, che denotano l’ingresso in un ambiente diverso al quale i nostri protagonisti devono adattarsi.
Un altro segnale in tal senso, รจ la loro difficoltร nel reperire informazioni, tra problemi burocratici e una polizia ostile che non vuole l’FBI tra i piedi. La stessa cittร , pur avendo un sindaco di colore, si mostra dominata dal razzismo e logorata dalle tensioni sociali tra le varie comunitร (sottolineate anche dalla presenza del Ku Klux Klan).ย
La vita Interiore – Recensione Mindhunter 2
In questa recensione di Mindhunter 2, mi sembrava doveroso anche sottolineare, come detto in precedenza, l’importanza dello sviluppo dei personaggi all’interno di questa stagione. Infatti la vita privata di Bill e Wendy ha un minutaggio molto importante, facendoci vedere come la loro sfera privata vada ad intrecciarsi con la storia, portandoli a fare scelte con conseguenze pesanti, soprattutto per Bill.
Questo continuo intreccio tra la vita da agente e quella personale, dimostra anche la cura nel gestire i personaggi, dando ad ognuno lo spazio che serve per mostrarci il loro percorso di crescita. Certo, se da una parte questo si riflette in un approfondimento importante, d’altro canto รจ inevitabile che il ritmo degli episodi ne risenta. Non mi ha creato problemi, ma in determinati momenti sembra quasi che ci si allontani troppo dalla strada principale, rallentando forse eccessivamente il ritmo complessivo.
In conclusione…
Questa seconda stagione ci catapultaย nella vita di Bill e Wendy, a differenza di una primaย nella quale il personaggio centrale era Holden. Voler mostrare tanto della vita privata dei due agenti forse incide sul ritmo complessivo e sul racconto dell’indagine principale, facendo storcere il naso ad alcuni. Personalmente ho apprezzato tanto anche questa stagione, che rinnova l’entusiasmo attorno ad una serie che รจ riuscita a distinguersi dalle altre, proponendo una qualitร che raramente si vede, soprattutto in un momento nel quale sembra piรน importante la quantitร della qualitร , con una marea di serie TV che puntano solo ad intrattenere senza proporre niente di nuovo. La mano di Fincher, che ha curato Mindhunter, ha sicuramente avuto il suo peso, confermando il suo talento per film o serie di questo tipo.
Punti a favore
- Il cambio di ambientazione, con una vera e propria indagine seguita su un campo ostile ricco di spunti
- La caratterizzazione dei personaggi con scorci della loro vita privata
- Alto livello qualitativo generale
Punti a sfavore
- Ritmo non per tutti, soprattutto per chi non aveva apprezzato la prima stagione
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mic
22 Settembre 2019 alle 13:25Una delle piu’ belle serie tv degli ultimi anni anche per la non comune aderenza alla realta ‘ : gia’ il fatto che i vari serial killer che vengono intervistati nella finzione abbiano identico aspetto risp3etto a quelli autentici segna, per me , un punto a favore importante
ma tutto in questa serie , in entrambe le stagioni, e’ sviluppato bene : dialoghi, ambientazione, originalita’ del soggetto, trama ( con varie sottotrame ) ritmo narrativo, recitazione sono di ottimo livello…serie tv consigliatissima a chi non la conosce ancora, in attesa della terza stagione
Mattia Manneschi
22 Settembre 2019 alle 17:44Sono assolutamente d’accordo con te! Non vedo l’ora che esca la terza stagione.