Tom Holland e Robert Pattinson sono solo due dei nomi che potete trovare nel cast dell’ultimo film di Antonio Campos prodotto da Netflix. Ecco, dunque, la nostra recensione de Le strade del male
TITOLO ORIGINALE: The Devil All the Time. GENERE: drammatico. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Antonio Campos. CAST: Tom Holland, Bill Skarsgård, Riley Keough, Jason Clarke, Sebastian Stan, Haley Bennett, Harry Melling, Eliza Scanlen, Mia Wasikowska, Robert Pattinson. DISTRIBUZIONE: Netflix. DURATA: 138 min. DATA DI USCITA: 16/09/2020.
Le strade del male è un film del 2020, diretto da Antonio Campos, regista già noto ai più per il film Afterschool, con Ezra Miller e Jeremy Allen White. La pellicola è basata sull’omonimo romanzo dello scrittore Donald Ray Pollock, che in lingua originale è anche la voce narrante.
La trama | Recensione Le strade del male
Knockemstiff (Ohio) e Coal Creek (West Virginia) due minuscole cittadine nel centro degli Stati Uniti stanno per conoscere il male in modo stranamente collegato. La storia inizia nel 1957 con Willard Russell (Bill Skarsgard), un giovane reduce di guerra che si ferma per caso in Ohio, lungo la strada verso casa in Virginia. Ma le cose non andranno come previsto, visto che si innamorerà di una cameriera di una tavola calda proprio in Ohio. Ma le loro vite non sono destinate a scorrere quiete soprattutto a causa di una morbosa e malata devozione religiosa e altri ostacoli che si porranno sul loro cammino e quello di loro figlio (Tom Holland).
Il diavolo è in ogni cosa | Recensione Le strade del male
Le strade del male è un film che non fa sconti a nessuno, ma che purtroppo non funziona come dovrebbe. Di positivo troviamo senza dubbio il cast, in particolare le performance di Pattinson e Holland sono di una potenza inaspettata. Holland, da bravo ragazzo con la faccia pulita, riesce a passare ad un ruolo nel quale è richiesta una certa dose di coraggio e disillusione. Pattinson, in un ruolo vile e meschino, sfodera una recitazione incredibilmente intensa quasi capace di parlare direttamente allo spettatore. Purtroppo però il film, o meglio, la sceneggiatura, non è stata in grado di creare personaggi tridimensionali e ha lasciato l’intero gruppo di individui estremamente piatti e con un ruolo alquanto fine a sé stesso, esattamente come l’intero film.
La regia è abbastanza buona, così come la fotografia, usata a sottolineare in modo estremamente didascalico un clima cupo, quasi senza via d’uscita per il protagonista. Elementi questi che non bastano a rendere Le strade del male riuscito.
Un film che gira a vuoto | Recensione Le strade del male
Ultra-violenza e morbosità religiosa vengono utilizzati come metaforiche “incudine e martello” che schiacciano e deformano la vita del protagonista e di chi gli sta intorno. Gli eventi dovrebbero seguire un filo temporale che si dipana in circa dieci anni, ma in concreto si assiste ad una serie di eventi riportati e raccontati in modo sconnesso e veramente poco di impatto. La voce narrante, di un qualcuno che tutto vede e tutto giudica, altro non fa che acuire la sensazione che il film sia impantanato in una narrazione poco concreta. Il tentativo di inserire un narratore onnisciente che comunica e ricalca al pubblico ciò che già viene mostrato con le immagini crea una forzatura e un’esagerazione didascalica molto poco piacevole al fine di seguire una pellicola che dura più di due ore e mezza.
Il messaggio, stando al titolo sia italiano che originale, è che il male (o il diavolo) si nasconde in ogni cosa, in ogni gesto, perfino nei posti più impensabili, come la Chiesa del paese. Ma questo messaggio, oltre che essere noiosamente descritto con efferati atti di violenza non viene effettivamente sviscerato a livello di fenomenologia del male. Tutti gli eventi vengono descritti e poi lasciati a loro stessi in balia di una sceneggiatura che non riesce a convincere fino in fondo.
Un cast lasciato a sé stesso
Una sorta di “chi è senza peccato scagli la prima pietra” portato all’estremo con atti criminali efferati e imperdonabili descritti però con una pacatezza e un vago tentativo di “normalizzarli”. Le strade del male aveva tutte le carte in regola, a partire dal cast, per stupire ed essere un prodotto capace di veicolare un messaggio estremamente forte, ma ogni scena in cui tenta di farlo cade come un corpo inerte nello scorrere narrativo. Un film che si lascia guardare, ma che non arriva mai al punto.
Questa era la nostra recensione de Le strade del male. Voi lo avete visto? Fateci sapere cosa ne pensate e non dimenticate di continuare a seguirci per tutte le novità e le recensioni anche dei prodotti in arrivo su Netflix ad ottobre 2020!
Punti a favore
- Tom Holland
- Robert Pattinson
- Fotografia
Punti a sfavore
- Sceneggiatura che gira a vuoto
- Narratore spesso inutile
- Personaggi bidimensionali
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