La coppia quasi perfetta è la serie TV thriller drama proveniente dal Regno Unito e distribuita da Netflix in tutti i paesi dal 12 marzo 2021. Ecco qui la nostra recensione
TITOLO ORIGINALE: The One. GENERE: thriller. NAZIONE: Regno Unito. CREATORE: Howard Overman. CAST: Hannah Ware, Dimitri Leonidas, Stephen Campbell Moore, Wilf Scolding, Diarmaid Murtagh DURATA: 40 minuti circa ad episodio. DISTRIBUZIONE: Netflix. USCITA: 12 marzo 2021
La coppia quasi perfetta è una delle novità nel catalogo Netflix nel mese di marzo e vi giunge con una prima stagione composta da otto episodi e un genere drama thriller di quelli che vogliono tenere alta la tensione dello spettatore. Direttamente dal Regno Unito, la serie è tratta da un romanzo di i John Marrs intitolato appunto The one, il titolo originale della serie.
Trama e Trailer | Recensione La coppia quasi perfetta
La protagonista è Rebecca Webb, interpretata da Hannah Ware, scienziata, biologa con molte specializzazioni anche sulla genetica che decide di fondare una società che crea il “match” tra le persone, basato sugli incroci del loro DNA. Quindi, secondo i suoi studi, l’anima gemella esiste da qualche parte per tutti e per incontrarla basta utilizzare la sua applicazione. Questa società in due anni spopola in tutto il mondo, tra chi si fidanza e si sposa grazie all’utilizzo dell’applicazione e chi ovviamente non si fida, perché stravolge il mondo e le relazioni sociali facendole diventare una questione meramente scientifica. Come trama orizzontale dell’attività di Rebecca e la sua convinzione, c’è il ritrovamento di un cadavere nel fiume, appartenente ad un suo vecchio amico, non che compagno di stanza all’università.
Quando Tinder si catapulta nella scienza | Recensione La coppia quasi perfetta
Match, è la parola che ritorna continuamente all’interno di ogni episodio, è ed una parola d’ordine: quando c’è il match, nessuno può opporsi, cambiare direzione, non può fare altro che innamorarsi della persona con cui è destinato. Perché questo? Perché lo dice la scienza, la genetica e la storia del nostro DNA. Ci troviamo quindi in un mondo che ha del distopico, come se usando Tinder, la celebre app di incontri online, ci trovassimo improvvisamente di fronte ad un match che ci cambia la vita per sempre perché dettato dalla scienza.
L’istinto sentimentale, il romanticismo, passano in secondo piano qui, perché innamorarsi è meccanica: e soprattutto diventa sicuro, perché ci allontana da drammi sentimentali, cuori spezzati oltre che diminuire drasticamente i divorzi in tutto il mondo. E questo è proprio quello che la protagonista Rebecca voleva fare, sistemare le rotture della sua infanzia, attraverso uno studio intenso in laboratorio. I suoi genitori non si sono mai amati e di questo lei ne ha sempre sofferto, perciò utilizzando le scoperte della sua società, vuole risparmiare questa sofferenza al mondo intero.
Thriller e distopia | Recensione La coppia quasi perfetta
La coppia quasi perfetta è un drama, con una forte base thriller dovuta alle indagini della polizia sul ritrovamento di un cadavere, appartenente ad un uomo che faceva parte della vita di Rebecca prima di fondare la sua società. Scopriamo il loro rapporto e come nasce anche il suo progetto attraverso flashback che hanno a livello narrativo un altro sapore: l’atmosfera greve e distopica del presente, lì sembra non esserci, tutto è più simile ad un drama classico, dove tre giovani si stanno costruendo il loro futuro. Mentre il presente, ci porta all’interno di una narrazione dai colori più cupi, con una protagonista dai tratti duri, che nasconde evidentemente molti segreti e che porta avanti un’azienda in una strada piena di ostacoli.
Quest cambio di stile registico, stride all’interno della narrazione complessiva, che sembra non scegliere un registro unico dall’inizio alla fine dell’episodio. Ci sono momenti di leggerezza, ci sono momenti di thriller, accompagnati da altri momenti più drammatici, che non sembrano sposarsi molto bene. L’obiettivo potrebbe essere quello si creare maggiore tensione narrativa con dei cambi di stile improvviso, ma nel concreto quello che accade nella scena successiva non crea mai abbastanza stupore.
Tanti elementi, ma nulla di originale | Recensione La coppia quasi perfetta
La mancanza di stupore è dovuta al fatto che tutti questi elementi, di thriller psicologico, azione, drama e distopia, all’interno dello stesso contenitore, non sono nulla di originale rispetto a ciò che si è abituati a vedere in ambito seriale. La trama sembra seguire una linea di prevedibilità ben chiara fin dall’inizio, con una tensione narrativa che non provoca l’effetto rottura. Un vero peccato, perché dall’episodio pilota, gli elementi di un prodotto accattivante ci sono e sono dovuti dalla trama di base, che offre molti spunti per giocare sui sentimenti e sulla psicologia degli esseri umani.
Tutto però va a convogliare nel thriller, nei sotterfugi, negli inganni, giochi di potere che abbassano di molto il prodotto qualitativo perché lo fanno sembrare troppo uguale ad altri.
Conclusione
La coppia quasi perfetta, non è quindi una serie TV rivoluzionaria, perché i suoi difetti di sceneggiatura e regia la inseriscono all’interno di un grande compartimento di serie TV discrete, con interpreti molto validi e una trama di base sicuramente accattivante. Ma sebbene non rimarrà nella memoria, è sicuramente una serie godibile, che offre anche spunti di riflessione su una trama che aveva molto potenziale.
Punti a favore
- Trama con molto potenziale
- Protagonista convincente
Punti a sfavore
- Regia senza un registro unico
- Sceneggiatura prevedibile
- Poca tensione narrativa
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