La recensione di Killers of the Flower Moon, ultimo film di Martin Scorsese tratto dal libro di David Grann con protagonisti Leonardo DiCaprio e Robert De Niro, con al centro il rapporto tra il bene e il male negli Stati Uniti ipercapitalisti del primo dopoguerra
TITOLO ORIGINALE: Killers of the Flower Moon. GENERE: drammatico. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Martin Scorsese. CAST: Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Jesse Plemons, Tantoo Cardinal, Cara Jade Myers, Janae Collins, Jillian Dion, William Belleau, Lily Gladstone, Jason Isbell, Louis Cancelmi, Scott Shepherd, Sturgill Simpson, Gary Basaraba, Michael Abbott Jr., David Born. DURATA: circa 206 minuti. DISTRIBUTORE: 01 Distribution. USCITA: 19/10/2023.
Ispirato al libro di David Grann Gli assassini della terra rossa, Killers of the Flower Moon è ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20. Ma se nel romanzo il punto di maggior interesse è la nascita dell’FBI, con il personaggio dell’agente Tom White al centro di tutto, Scorsese stravolge completamente il punto di vista, fa un passo indietro e racconta della genesi di quegli eventi tutto sommato importantissimi per la storia americana ma al contempo specchio di una società del passato prossimo – se non del presente. Ne nasce una crime story non come le tante che oggi saturano piattaforme di streaming e podcast, ma molto più raffinata, in piena linea con la poetica del regista di New York. Al centro ci sono persone tutto sommato comuni, con il loro marcio e le loro contraddizioni, non un uomo integerrimo col distintivo che è appena tratteggiato solo nel finale.
Trama e trailer | Recensione Killers of the Flower Moon
In gioco c’è il petrolio degli Osage, tribù nativo americana diventata più ricca degli americani stessi grazie al possesso dei giacimenti e per questo destinati a essere sterminati dall’avidità dell’uomo bianco. Ernest Burkhart ha combattuto nella prima guerra mondiale e torna nella nativa Fairfax in cerca di fortuna. Suo zio William Hale gli ha promesso un lavoro all’interno della Nazione Indiana degli Osage e su suo consiglio Ernest sposa una donna nativo-americana, Molly (Lily Gladstone), in parte perché spera di appropriarsi delle sue ricchezze, in parte perché ne è davvero innamorato.Â
Tuttavia nella Nazione Indiana gli Osage si stanno ammalando e muoiono uno dietro l’altro di una strana “consunzione” o di quella malinconia che i conquistatori sono ben contenti di far loro affogare nell’alcool. Quelle morti sono strategiche e stanno affliggendo anche nella famiglia di Molly. E la cittadina di Fairfax è piena di disperati pronti a commettere omicidi, furti e rapine, sapendo che la legge chiuderà un occhio su chi prende di mira i “pellerossa”, anche se non per molto. L’eclatante fragore di alcune morti spingono il Governo degli Stati Uniti a inviare in Oklahoma degli investigatori di un corpo speciale appena creato, l’FBI.
Una storia d’amore (per i soldi) | Recensione Killers Of The Flower Moon
In Killers of the Flower Moon Robert De Niro e Leonardo DiCaprio, gli attori simbolo della carriera di Scorsese, passato e presente, portano su di loro il peso dell’intera filmografia del regista e anche del peccato originale degli Stati Uniti: il sogno americano non soltanto è un miraggio, ma è un incubo pagato col sangue dei non bianchi. In questo caso attraverso matrimoni combinati, quasi in stile medievale, in cui peraltro le vittime sono pure parzialmente consapevoli dell’inganno. Mollie ammette che Ernest le ricorda un coyote in cerca di cibo (o meglio di soldi), eppure non può fare a meno di volerlo: forse per i suoi occhi azzurri, forse perché, nel momento in cui si è fatta corrompere dalla ricchezza, ha perso di vista quella della sua gente, legata più alla terra e alla condivisione che alla proprietà privata. Fatto sta che l’amore per lui la consuma, proprio come la sua malattia. Anche di fronte all’uccisione sistematica di tanti Osage, Mollie rimane spesso in silenzio, stoica, a guardare.
La cosa paradossale è che, nonostante i suoi crimini, nonostante la cieca ubbidienza allo zio, che gli chiede di compiere nefandezze sempre peggiori, anche Ernest ama Mollie. Ma ama di più i soldi e soprattutto non riesce a trovare una propria identità e a sottrarsi alla volontà di Hale, dissociando completamente la sua parte legata alla moglie da quella pronta a sterminare un’intera popolazione semplicemente perché ha fatto il suo tempo. È questa la complessità che interessa a Scorsese, è questo il più grande dei misteri: le contraddizioni dell’animo umano. Contraddizione che si manifesta anche nel rapporto tra lo spirituale dei nativi al materiale dei bianchi. Dalla religione al capitalismo. Da Dio al denaro.
Sempre più Scorsese | Recensione Killers Of The Flower Moon
C’è tutto il cinema di Scorsese in Killers of the Flower Moon: è un gangster movie, un film spirituale, un western, un crime. In 3 ore e 30 minuti (le stesse di The Irishman ma, bisogna dirlo, meno scorrevoli) il regista tocca come di consueto temi a lui molto cari. Criminali, uomini affamati di potere, che però non hanno nulla di affascinante: li rappresenta ottusi, per nulla carismatici e per nulla dei leader. Il centro emotivo e morale sono invece Mollie e le sue sorelle: nella dignità della donna, nella sua capacità di rispondere con empatia alle persone che la circondano, è lei la vera ricchezza della Nazione Osage, sprecata e calpestata da chi non riesce a capirlo. Lì dove Mollie è la speranza, la vita, Ernest è l’autodistruzione. Come un veleno, il capitalismo ha reso malata la società americana. E siamo stati tutti a volerlo: chi ha cavalcato la caccia all’oro e chi l’ha subita senza opporsi.
Anche grazie a una felice intuizione dello stesso Leonardo DiCaprio, Scorsese sposta il punto di vista al viscido e mediocre Ernest Burkhart, DiCaprio appunto. L’attore non è mai stato così sgradevole: proprio come chi, per convenienza e mancanza di talento, segue un capo sempre e comunque, non fermandosi di fronte a crimini terribili e negando la verità fino all’ultimo, anche davanti all’evidenza. E se il capo in questione è William Hale (Robert De Niro) che, come prima cosa, dice sia a Ernest che agli spettatori: puoi chiamarmi zio, o puoi chiamarmi re.
Conclusioni
A conclusione della recensione di Killers of the Flower Moon, possiamo dire che Martin Scorsese, Leonardo DiCaprio, Robert De Niro e Lily Gladstone sono quattro cardini di un ottimo film che, nonostante qualche fan service di troppo (camei e battute scontate) raccontano bene il lato oscuro del sogno americano, un miraggio pagato col sangue dei non bianchi. A dirigere c’è un autore ormai all’apice della sua padronanza del mezzo cinema, che in un mare di film sempre più simili tra loro ha il coraggio di essere se stesso. Ma Killers of the Flower Moon è grande anche grazie al ricco e magnifico cast. De Niro è alla prova migliore da anni, DiCaprio evoca il Marlon Brando più logoro e decadente, Lily Gladstone è perfetta e già in lizza per una nomination all’Oscar. Nel bene e nel male, è un film imperdibile.
Punti a favore
- DiCaprio e De Niro sono eccezionali
- Ottima sceneggiatura e altissimo livello tecnico
Punti a sfavore
- I camei sembrano troppo fan service
- La durata è eccessiva
Cerchi nuovi film e nuove serie tv da vedere?
Scopri il nuovo abbonamento a Disney+, la casa dello streaming di Disney, Marvel, Pixar, Star Wars, National Geographic e ora anche di Star. Abbonati ora a soli 8,99 euro al mese su questa pagina.
Bonus: come avere un abbonamento alle piattaforme streaming e risparmiare
Esistono alcuni servizi che consentono di condividere l’account delle migliori piattaforme streaming (Netflix, Prime Video, Disney Plus, HBO Max, Paramount Plus, ecc.) con altre persone, come GamsGo o GoSplit. Grazie a GamsGo e GoSplit è possibile acquistare, ad un prezzo irrisorio, un abbonamento condiviso con altri utenti della piattaforma in maniera facile, veloce e sicura.
Lascia un commento