Nato dalla mente geniale visionaria del maestro Hayao Miyazaki, Il mio vicino Totoro è uno dei classici più amati dello Studio Ghibli, tanto da diventarne logo identificativo. Un film d’animazione che dà respiro all’anima e risolleva il morale grazie alle atmosfere e le estetiche tipiche del regista giapponese. Ecco la recensione de Il mio vicino Totoro
TITOLO ORIGINALE: Tonari no Totoro. GENERE: Animazione, fantastico. NAZIONE: Giappone. REGIA: Hayao Miyazaki. CAST: Noriko Hidaka, Chika Sakamoto, Shigesato Itoi, Sumi Shimamoto. DURATA: 86 min. DISTRIBUTORE: Lucky Red. USCITA CINEMA: 18/09/2009.
Se in America tutti i bambini impazzivano per il topolino con le grandi orecchie della Walt Disney, in Giappone i piccoli adoravano Totoro, il buffo animale grigio che incarnava lo spirito della natura. Il mio vicino Totoro non ha conquistato soltanto il paese del Sol Levante ma è presto approdato in tutto il mondo, convincendo non solo i più piccoli ma anche i grandi grazie all’evocativa e onirica rappresentazione della natura e la semplice ma potente storie delle due piccole protagoniste. Nel 2008 inoltre, la rivista Empire lo inserì nella lista dei 500 migliori film della storia.
Trailer e sinossi | Recensione Il mio vicino Totoro
La storia racconta di Satsuke e Mei, due sorelle che, insieme al padre, si trasferiscono in un piccolo villaggio nella campagna di Matsu no Go, per essere più vicine alla madre malata. In attesa che venga dimessa, le piccole sorelle scoprono un nuovo mondo, ben lontano dalle moderne città giapponesi, fatto di alberi, fiumi, risaie e orti. Nonostante un’iniziale e comprensibile paura, le protagoniste cominciano ad apprezzare e amare ciò che viene e che dà la natura. Ogni giorno vivono una piccola avventura che le aiuterà a passare il tempo in attesa che la mamma venga dimessa dall’ospedale. A fare loro compagnia inoltre ci sono Nonnina, una simpatica anziana del villaggio che dà una mano alle piccole quando il padre è via per lavoro, e Kanta, il nipotino. Satsuke e Mei faranno anche amicizia con le fantastiche creature e gli spiriti che abitano i boschi e le case. Dai nerini del buio sino a Totoro, le piccole sorelle incontreranno tanti nuovi amici, sempre pronti ad aiutarle nei momenti più difficili. Una storia semplice ma potente che appassionerà sia grande che piccini. Continua a leggere la recensione per capire come mai questo film d’animazione sia uno dei migliori film della storia.
L’interpretazione della natura secondo Miyazaki | Recensione Il mio vicino Totoro
Satsuke e Mei si ritrovano così catapultate in un mondo completamente differente da quello a cui sono abituate, un mondo in cui è necessario darsi da fare per vedere i risultati, ma soprattutto imparano il modo in cui comportarsi verso la sempre più scontata natura. L’indole umana dà per scontato che la flora e la fauna siano a nostra disposizione in maniera inesauribile e spesso (troppo spesso) ci comportiamo in modo egoistico, trattando la natura come fosse una nostra proprietà col quale farci quello che vogliamo. A Miyazaki il tema dell’ambientalismo sta molto a cuore, come possiamo notare da Principessa Mononoke, in cui è tema protagonista. In Il mio vicino Totoro, Miyazaki invece vuole presentare al pubblico la natura vista dagli occhi di due bambine. Ci vuole insegnare, tramite la loro sensibilità e la loro spontaneità , il rispetto che noi tutti dovremmo riservare ad essa.Â
Il regista giapponese rappresenta così la natura sotto diverse declinazioni e sembianze, plasmate dall’indole e dalla curiosità tipiche di un bambino. Innanzitutto è importante sottolineare come in Giappone la religione sia sentita e vissuta in maniera differente rispetto l’occidente. Non esiste il concetto di dio assoluto, ma è presente un’aura sacra in tutto ciò che li circonda. Questa sacralità prende le sembianze di spiriti e creature che abitano il mondo. In Il mio vicino Totoro infatti troviamo appunto Totoro, il grande e buffo animale che rappresenta la forza della natura e che è visibile soltanto alle bambine. Un animale che si mostra soltanto a colore che hanno ancora un’anima pura ed ingenua, che si meraviglia nel vedere per la prima volta un pesce in un fiume. Ma troviamo anche rappresentata la natura così com’è, con i suoi suoni e i suoi colori. Una natura a cui viene attribuita una natura salvifica, in grado di aiutare chi ha bisogno.
Una storia vera? | Recensione Il mio vicino Totoro
Chi è un amante dello Studio Ghibli e dei suoi meravigliosi film, sa già che Miyazaki mette sempre un po’ di sé nelle sue creature. Infatti il maestro è solito inventare storie pittoresche ed affascinanti introducendo sempre le sue passioni o eventi della sua vita. Uno dei temi maggiormente trattati nei suoi lungometraggi è il tema del volo, che troviamo in un modo o nell’altro nella sua intera filmografia. Altro argomento importante per il regista è, come abbiamo accennato, è l’ambientalismo. Insomma i film Ghibli possono essere considerati piccoli pezzetti di un anima sognatrice e fantasiosa, che riescono a trasportarti nel suo fantastico mondo.
In Il mio vicino Totoro, Miyazaki ha aggiunto qualcosa di ancor più personale e privato. Possiamo quasi dire che questo film sia in parte autobiografico. La storia delle due sorelline e della madre malata sembra infatti rappresentare quella che è stata l’infanzia di Miyazaki e dei suoi fratelli. La madre soffriva di tubercolosi spinale e dovette trascorrere molto tempo in ospedale. La scelta di rappresentare due bambine come protagoniste è stata infatti dettata anche dalla sofferenza che sarebbe scaturita nel rivivere quel dolore alla vista di due bambini.
Conclusioni finali
Insomma Il mio vicino Totoro non è semplicemente quello che può sembrare un film d’animazione per bambini. È una fantastica poesia che intreccia ciò che c’è di puro come la natura con l’ingenuità e la spensieratezza di un bambino. I colori vividi e caldi della campagna giapponese sono accompagnati dalla fantastica colonna di Joe Hisaishi, che rende l’atmosfera del film ancora più carica e soave. I personaggi, perfettamente caratterizzati e delineati sono gli elementi, insieme alla natura, che rende grande questo lungometraggio. Impossibile non affezionarsi a Satsuke, Mei e Totoro. Insomma un film assolutamente da recuperare se non lo si è visto o che merita sempre una seconda visione.Â
Punti a favore
- Personaggi ben caratterizzati
- Sognante colonna sonora
- Scenografie pittoresche
Punti a sfavore
- Può sembrare un film per bambini
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