In questa recensione vi parleremo di Gangs of London, tra le strade insanguinate di una Londra violenta e corrotta, con scene d’azione mozzafiato
TITOLO ORIGINALE: Gangs of London. GENERE: azione, drammatico. NAZIONE: Regno Unito. REGIA: Gareth Evans, Corin Hardy, Xavier Gens. CAST: Joe Cole, Sope Dirisu, Lucian Msamati, Michelle Fairley, Paapa Essiedu, Brian Vernel, Pippa Bennett-Warner. DURATA: 50/90 min (9 episodi). DISTRIBUTORE: Sky Atlantic. USCITA: 6 luglio 2020.
Gareth Evans, dopo aver stupito con le adrenaliniche e brutali scene d’azioni di The Raid (che potete recuperare su Prime Video), torna con una nuova serie andata in onda su Sky Atlantic, portandoci in una Londra segnata da scontri e corruzione. Una prima stagione composta da 9 episodi che vivono di alti e bassi, come scoprirete nel corso di questa recensione di Gangs of London. Oltre il già citato Gareth Evans, tra i vari episodi si alternano alla regia anche Corin Hardy e Xavier Gens, per una serie che sicuramente convince sotto diversi aspetti.
Ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost | Recensione Gangs of London
I Wallace sono la famiglia più potente di Londra, e controllano un giro d’affari impressionante che muove miliardi di sterline, controllando e tenendo a bada i gruppi rivali. La morte del capofamiglia, però, spezza questa routine, con il figlio maggiore Sean (Joe Cole) che farà partire una caccia all’assassino che metterà a ferro e fuoco la città. Questo crea inevitabilmente del malcontento nelle altre famiglie che vedono i propri affari a rischio, causando scontri e alleanze tra le varie gang rivali. La storia principale dà anche uno spazio importante ai Dumani, molto vicini agli stessi Wallace. Ed è tra le due famiglie che s’inserisce uno dei protagonisti, ovvero Elliot Finch (Sope Dirisu), poliziotto sotto copertura che dopo un grave lutto tenta di scoprire quanto più possibile sulla corruzione che si annida nelle fitte tele ordite dai Wallace.
A causa dell’instabilità che aleggia tra le gang, scoppia il caos guidato dalla fama di vendetta di Sean, che porterà alla luce il lato oscuro e corrotto di Londra. Una città che non è solo minacciata da gruppi criminali, ma anche da nemici invisibili con un potere ancora maggiore, che permette loro di decidere le sorti dei protagonisti. Come capirete nel corso di questa recensione di Gangs of London, la trama mette sicuramente tanta carne al fuoco, portandosi però dietro alcuni problemi.
Vi lascio anche il trailer, nel caso vogliate farvi un’idea:
Londra sanguina | Recensione Gangs of London
Quello che colpisce fin da subito sono le scene d’azione, brutali e avvincenti. Sono numerosi gli scontri corpo a corpo di ottima qualità, che come nei precedenti lavori di Evans, si dimostrano di grande impatto. La violenza non viene risparmiata, col sangue che scorre a fiumi macchiando le strade della città, tra ottime coreografie e tanta adrenalina.
Una qualità che sicuramente è rintracciabile anche in altri momenti, con una fotografia di buon livello che offre alcune immagini molto forti. Forse in alcuni casi la natura seriale del prodotto viene fuori con passaggi meno curati dal punto di vista estetico, ma regia e fotografia si confermano uno dei punti forti di Gangs of London, come già avevo anticipato in questa recensione. I toni delle scene sono prevalentemente cupi, proprio come ciò che viene raccontato, per una storia che non vede tregue e raramente si lascia andare a scene prive di tensione.
Un intreccio rivedibile | Recensione Gangs of London
Se le scene action sono ben realizzate e di alta qualità, lo stesso non si può dire per la storia principale di Gangs of London, che non sempre brilla. La volontà di inserire tanti personaggi e tanti intrecci tra le varie famiglie, fa perdere inevitabilmente la bussola ad una sceneggiatura che arranca, tra diverse forzature e alcune sottotrame chiuse in fretta e senza molta logica. Fortunatamente, i protagonisti sono interessanti e ben caratterizzati, nonostante qualche scelta discutibile.
Il ritmo del racconto oscilla tra momenti di pura adrenalina e tempi morti, nei quali si cerca di approfondire una vicenda che non riesce a catturare l’attenzione e mantenere il livello qualitativo della componente action. Ci sono alcuni spunti interessanti, ma proprio come in The Raid 2 di Evans, anche Gangs of London sembra diluire una storia che presenta diverse sottotrame mal gestite, cercando di stupire per i numerosi intrecci ma finendo per proporre risvolti poco credibili e risolvendo le situazioni più complicate con scarso successo. Il livello resta comunque nella media di altre serie del genere, ma è un peccato che la qualità tecnica del titolo non sia allo stesso livello della scrittura, che avrebbe potuto trasformare la serie in una delle più riuscite dell’anno.
Considerazioni finali
Nel concludere questa recensione di Gangs of London, credo sia doveroso fare alcune considerazioni. È evidente che raramente vediamo un prodotto seriale raggiungere le vette qualitative delle scene d’azione di questa serie, ma è altrettanto chiaro che non si può neanche far finta che la storia funzioni completamente. Da questo punto di vista non ci troviamo ovviamente di fronte ad una sceneggiatura scadente, ma sicuramente è molto meno convincente di altri aspetti di questa prima stagione (in attesa di capire se ci sarà un seguito). Mi sento quindi di consigliare Gangs of London agli amanti del genere action, che sicuramente non rimarranno delusi, avvertendo però gli altri, che dovranno cercare di passar sopra ad alcuni difetti piuttosto evidenti.
Punti a favore
- Scene d'azione di alto livello
- Personaggi interessanti
- Lato tecnico ottimo
Punti a sfavore
- Sceneggiatura rivedibile
- Alcuni momenti morti
- Storie secondarie mal gestite
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