Daybreak è quella serie tv che va assolutamente vista. Tra alti e bassi, Netflix mette in campo una comicità che naviga tra lo splatter e l’horror demenziale. Vediamo cosa ci aspetta con la nostra recensione di Daybreak
TITOLO ORIGINALE: Daybreak. GENERE: Fantascienza, Commedia. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Brad Peyton. CAST: Colin Ford, Alyvia Alyn Lind, Austin Crute, Matthew Broderick, Sophie Simnett, Krysta Rodriguez. DURATA: 38-50 min ad episodio. DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: 24/10/2019.
Daybreak è una serie tv Netflix ideata da Brad Peyton e Aron Eli Coleite, basata sulla serie di fumetti di Brian Ralph. Ve l’abbiamo già introdotta poco tempo fa tramite questo nostro articolo. La trama ci riporta in una scena post-apocalittica in stile The 100, mentre scenografia e costumi sembrano ripresi da Mad Max.
Un po’ un miscuglio che, però, rinvigorito con una demenziale comicità ed uno stile di ripresa eccellente, fa in modo che Daybreak diventa una di quelle serie tv da vedere assolutamente. Ma andiamo a vedere nello specifico cosa ci propone Netflix con Daybreak.
“Where Are You?” – Recensione Daybreak
Daybreak ci porterà negli Stati Uniti d’America dopo che, per qualche assurda ragione, una guerra biologica ha fatto si che delle bombe venissero lanciate su tutto il pianeta. L’effetto delle bombe? Disintegrare la maggior parte degli adulti e trasformare i restanti in zombi. A questo punto sta ai giovani portare avanti la baracca e collaborare per poter sopravvivere. Ma i millennials non sono proprio così bravi a tenersi per mano, anzi, sono molto più bravi a farsi la guerra così come gli adulti. Per questo il nostro protagonista Josh ha deciso di rimanere solo e cercare di sopravvivere senza l’aiuto di una gang. Ma tutto cambia quando trova un post-it con scritto “Where Are You?”, cioè “Dove sei?”, scritto da Sam, la ragazza che ama e che cercherà di salvare a tutti i costi. Ma cosa succede nel momento in cui una bimba genio ed un samurai di colore si ritrovano nella tua stessa situazione e dovrete scappare insieme dai nemici?
Daybreak è proprio questo, una serie tv in cui il protagonista è pronto a chiacchierare con lo spettatore in modo da giustificare ogni sua scelta. Una serie TV in cui non mancano i flashback che ci riportano indietro a prima della strage biologica. Una serie TV demenziale in cui il protagonista “sfigato” ed i suoi amici sono pronti a farci sorridere con una comicità atipica. Brad Peyton e Aron Eli Coleite sono riusciti a creare una storia, vista e rivista, con qualche piccola novità, che è in grado comunque di tenerci sulle spine e di farci godere la visione di Daybreak.
Splatter, comico ed interessante. La prima stagione va oltre la sufficienza – Recensione Daybreak
Daybreak è una serie tv veramente immersiva grazie alla direzione che gli hanno dato. Il semplice fatto che Josh è costantemente in contatto con lo spettatore, e che pian piano lo fanno tutti i protagonisti, rende quella comicità trita e ritrita, nuova e godibile. Anche se sembra di essere in Mad Max quando il cattivo di turno si gira e lo vedi indossare una pettorina da football americano con degli spuntoni sopra. Tutto torna nella “normalità”, però, quando gli sceneggiatori ed il registra decidono di far apparire scritte, frecce e “jokes” sullo schermo per innescare una risatina demenziale anche nello spettatore più irremovibile. Ma Daybreak non è solo questo. Sotto sotto, molto sotto, cerca di far venire a galla i problemi che colpiscono le società del nostro tempo. Genitori troppo impegnati per passare del tempo con i loro figli e figli troppo impegnati per passare del tempo con i loro genitori. Ma anche le problematiche di essere “diverso” rispetto allo specchio della società stessa.
I protagonisti, insomma, dovranno combattere prima con se stessi e poi contro i problemi creati dalle bombe biologiche. Di certo, Daybreak non è assolutamente una serie tv d’azione, e la comicità che incanala è un tipo di comicità che può non piacere a molti. Quando ci si siede avanti lo schermo e si clicca su play, si deve sapere la comicità riportata non è a livelli altissimi, insomma non da 10. Ma Daybreak si merita comunque un 7.5 nella nostra recensione. Un voto che rispecchia la serie, che la porta oltre la sufficienza, ma che non è paragonabile ad altre serie comiche. La novità, però, sicuramente premia.
Si sale o si scende, la seconda stagione ha una grossa responsabilità
Si conclude qui la nostra recensione della prima stagione di Daybreak. A questo punto non ci resta che aspettare la seconda stagione, che ha sulle spalle una grossa responsabilità. Ora si può sia fare meglio, sia fare peggio, e tutto sta nelle mani dei registi e di Netflix. Per come ci hanno lasciati nell’ultima stagione, sono aperte molte strade, una migliore del’altra, che se sfruttate a dovere possono portare la serie ad un altro livello.
Punti a favore
- Comicità demenziale...
- Immersivo
- Stile vecchia scuola ma revisionato
Punti a sfavore
- ...che a volte non coinvolge lo spettatore
- Scenario post-apocalittico già visto mille volte
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