Ecco a voi la recensione, in anteprima, de La vita straordinaria di David Copperfield, con Dev Patel, Tilda Swinton e Hugh Laurie. Il film di Armando Iannucci uscirà il 16 Ottobre
TITOLO ORIGINALE: The Personal History of David Copperfiel. GENERE: commedia, drammatico. NAZIONE: Regno Unito, Stati Uniti. REGIA: Armando Iannucci. CAST: Dev Patel, Tilda Swinton, Hugh Laurie, Peter Capaldi. DURATA: 120 min. DISTRIBUTORE: Lucky Red. USCITA: 16 Ottobre 2020.
In anteprima per voi, ecco la recensione de La vita straordinaria di David Copperfield, tratto dall‘omonimo popolare romanzo di Charles Dickens. Alla regia Armando Iannucci, qui al suo terzo lungometraggio, dopo il successo di critica che è stato Morto Stalin, se ne fa un altro (2017). Conosciuto per la sua satira pungente, vediamo come il regista di origini napoletane ha omaggiato uno dei tanti capolavori di Dickens. Sarà riuscito a mischiare il suo tono tipicamente sarcastico con le sensazioni, le atmosfere e le tematiche di David Copperfield?
Trama | Recensione David Copperfield
La vita straordinaria di David Copperfield è scandito dalla voce narrante di David, che racconta la sua storia sin dall’infanzia difficile nella contea di Suffolk, a Yarmouth. Nonostante le difficoltà , il bambino vive i suoi primi anni felice e spensierato insieme alla madre vedova. Accanto a lei troviamo l’affettuosa e bonacciona tata Peggotty, il fratello di lei Daniel e i suoi figli adottivi, Ham ed Emily. Questo felice e tranquillo periodo avrà però vita breve. L’adorata madre ha sposato il perfido Edward Murdstone, il quale lo spedisce subito a lavorare in una fabbrica di imbottigliamento a Londra. Da qui una serie di sfortune ma anche fortune che andranno a colpire la vita del nostro David. Il titolo del film di Iannucci non è casuale. Con tutte le personalità che incontra e l’esperienze che vive, la vita di David è stata realmente straordinaria.
Un’opera solare con picchi di emozioni | Recensione David Copperfield
Per quante innumerevoli (si pensi alla serie TV BBC con l’allora sconosciuto Daniel Radcliffe) siano state le trasposizioni del popolare David Copperfield di Dickens, le opere cinematografiche tratte dal libro sono incredibilmente poche. L’ultimo film, infatti, risale addirittura al 1935. Una versione su grande schermo non è quindi sembrata una cattiva idea al regista Iannucci. E possiamo già dire che la sua idea ha prodotto un buonissimo risultato.
Già in un’intervista il regista aveva chiarito come la sua intenzione fosse far risaltare il lato solare e comico della vicenda, senza esagerare nei toni dark e melodrammatici. Di fatto, quello che troviamo su schermo è l’esatto avverarsi delle sue intenzioni. La vita straordinaria di David Copperfield ha un tono spensierato e piacevole, il tutto però dando comunque importanza ai momenti drammatici della storia. Il risultato, è, di converso, quello di esaltare queste sequenze strappa-lacrime. Una troppa veritiera trasposizione del libro di Dickens avrebbe infatti appesantito l’opera cinematografica, rendendola troppo melò e fuori tempo massimo. Potremmo quindi definire la pellicola di Iannucci un’opera solare con picchi di emotività , un po’ come la sua colonna sorona, certamente non memorabile ma al tempo stesso ottima nell’adattarsi a ogni situazione. Dalla più dinamica alla più romantica fino alla più tragica.
Dialoghi e interpretazioni | Recensione David Copperfield
Iannucci, infatti, ottiene il tono solare non solo andando ad accorciare i momenti drammatici ma anche cambiando nella forma (non ovviamente nella sostanza) alcune linee di dialogo. Linee di dialogo che comunque rimangono estremamente eleganti e raffinate. Quest’ultimi risultano quindi non completamente realistici per il contesto ma al tempo stesso ciò non inficia in alcun modo la sospensione dell’incredulità richiesta allo spettatore. Questa sospensione è presente oltretutto nella multi-etnicità dell’incredibile cast di cui fra poco parleremo. Una varietà che anche qui non intacca la qualità generale dell’opera filmica ma anzi va a darle un certo tocco di freschezza ed attualità , andando quindi anche a toccare tematiche attuali.Â
Parlando proprio di interpretazioni, è semplicemente fantastica quella di Dev Patel (The Millionaire, Lion…) nei panni del protagonista David. La sua capacità attoriale viene poi evidenziata dal talento di David nel memorizzare ed imitare le voci e i modi delle personalità che incontra. Personalità che sono tutto tranne che ordinari. Passiamo dal poverissimo Mr. Micawber di Capaldi (Doctor Who, Maleficent, Paddington…), al particolare Mr Dick di Hugh Laurie (Dr.House, Tomorrowland…), alla mortifera Jane fino alla ferrea, sclerotica, ma fondamentalmente dolce zia Betsey. Quest’ultima interpretata dalle sempre brava Tilda Swinton (Le cronache di Narnia, Doctor Strange, Okja, Suspiria…)
Un’ottima confezione | Recensione David Copperfield
Ad accompagnare il tono solare dell’opera, vi è la perfetta e calda fotografia di Zac Nicholson. Perfetta perchè, oltre a rispecchiare il tono ottimista del film (in pieno stile Dickens), è ideale a darci quel generale senso di ricordo che pervade il racconto in prima persona di David. Ecco quindi che, ad esempio, a volte le sfocature si fanno più o meno intense a seconda delle emozioni che quel ricordo ha suscitato nel nostro protagonista. A proposito di trovare registiche, sono da lodare alcune delle idee del regista Iannucci che ha saputo raccontare certe ricordi in maniera abbastanza originale. Si pensi alle proiezioni cinematografiche sui muri, o alle presenze del David adulto che osserva il suo sè bambino.
Originalità vi è anche in alcuni passaggi da contesto a contesto. In via generale l’opera è scandita da capitoli, proprio come se fosse un libro. Tuttavia alcuni cambi di scena avvengono tramite scelte particolari come il passaggio dalla casa-barca di Peggotty alla rigida e funerea presenza dei Murdstone. Non un semplice stacco ma bensì qualcos’altro che non sveleremo per non rovinare la sorpresa. In generale, l’opera gode di una regia consapevole che si rende per lo più a servizio del popolare racconto, lasciando però qua e là qualche tocco di genialità .
Conclusione
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Insomma, ci troviamo di fronte a un’opera realizzata da autori consapevoli e che raggiunge il risultato desiderato, ovvero emozionare, far sorridere (con un tipico english humour raffinato) e soprattutto rendere lo spettatore un po’ più felice di quando è entrato. Infine, il montaggio a ritmo elevato (necessario per l’adattamento di un romanzo piuttosto lungo), contribuisce anch’egli a questa generale sensazione di solarità . Proprio quest’ultimo potrebbe a volte dare una leggera confusione allo spettatore, soprattutto per chi non ha mai avuto occasione di incontrarsi col Copperfield di Dickens. Questo però è un difetto “relativo”, dato che già l’opera letteraria gode di una moltitudine di personaggi e descrizioni.
Copperfield è in generale un’opera che va vissuta nella pienezza della sua successione instancabile di eventi, proprio per poter apprezzare appieno la sua umile ma al contempo straordinaria vita. Tutto ciò ovviamente, nel momento in cui si passa dal romanzo al film, porta ad alcune inevitabili limitazioni nella caratterizzazione. Altro difetto che però è relativo data l’impossibilità di ottenere una caratterizzazione completa di tutti i contesti e i personaggi in sole due ore.
Abbiamo tralasciato un’approfondimento sul lato scenografico perchè generalmente queste considerazioni sono quasi scontate in questi casi. La tipologia di opera fa pensare a un film da budget medio, non elevato, ma comunque in grado di ottenere una buona confezione tecnica. E di fatto, le ambientazioni e i costumi sono ottimi, per non parlare della casa-barca della tata Peggotty; semplicemente meravigliosa.Â
Punti a favore
- Confezione tecnica
- Trasporto emotivo
- Rispetta l'anima del libro
- Alcuni tocchi notevoli di regia
Punti a sfavore
- Alcune caratterizzazioni necessariamente sono limitate
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