Cursed, nuova serie fantasy di Netflix, ci porta a vivere il viaggio di Nimue, che, come scoprirete in questa recensione, vive di alti e bassi
TITOLO ORIGINALE: Cursed. GENERE: Fantasy, azione. NAZIONE: Stati Uniti d’America. REGIA: Zetna Fuentes, Daniel Nettheim, Jon East, Sarah O’Gorman. CAST: Katherine Langford, Devon Terrell, Gustaf SkarsgÃ¥rd, Daniel Sharman, Sebastian Armesto, Lily Newmark, Shalom Brune-Franklin, Peter Mullan. DURATA: 60 min (10 episodi). DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: 17 luglio 2020.
Tratta dal romanzo illustrato di Tom Wheeler e Frank Miller, Cursed era sicuramente tra le uscite più attese di questo mese. Netflix, dopo il successo di The Witcher, punta nuovamente sul fantasy, con questa nuova serie che vede protagonista Katherine Langford nei panni di Nimue. Una rilettura del ciclo arturiano che, in questo caso, ci porta in un viaggio intriso di violenza e avventura. Un’avventura che però non sempre riesce a mantenersi su livelli ottimali, mostrando il fianco ad alcune criticità .
Un regno nel caos | Recensione Cursed
Nimue (interpretata da Katherine Langford), è dotata di particolari capacità che hanno segnato la sua infanzia, con la ragazza incapace di integrarsi, e gli altri abitanti del villaggio che la vedono come una minaccia a causa della portata dei suoi poteri, e la etichettano come strega. Nimue è la figlia della guaritrice del villaggio, in una comunità nella quale veniamo a conoscenza dei Fey, una razza dotata di poteri magici legata alle tradizioni celtiche. Una razza che ora deve lottare per ritagliarsi il suo spazio, a causa del cristianesimo incarnato nell’estremismo religioso dei Paladini Rossi capeggiati da Padre Carden (Peter Mullan).Quest’ultimi vogliono radere al suolo i villaggi Fey, con metodi brutali e senza risparmiare anche i bambini. Sullo sfondo vediamo il regno del re Uther Pendragon (Sebastian Armesto) , il quale però si lascia guidare spesso dal giudizio sia della madre che di Merlino (Gustaf SkarsgÃ¥rd), risultando abbastanza manipolabile, senza preoccuparsi dei villaggi che vengono rasi al suolo dai Paladini Rossi.
Come anticipatovi in questa recensione, Cursed, prodotta da Netflix, ci offre quindi il punto di vista di Nimue, in un viaggio nel quale incontrerà Artù (Devon Terrell), che diventerà suo alleato. Un viaggio nel quale la giovane Nimue si troverà ad affrontare numerose insidie, che cercherà di superare per esaudire il desiderio della madre, che in punto di morte le chiede di portare una spada antica a Merlino. La spada si rivelerà un oggetto tanto potente quanto pericoloso, in grado di sovvertire le sorti di una battaglia e diventando il simbolo per la liberazione dei Fey, in una continua contrapposizione tra bene e male, tra il fanatismo religioso dei paladini e i giochi di potere che coinvolgono la corona. Interessante anche come vengono gestiti alcuni personaggi storici del racconto originale, tra i quali spiccano Morgana (Shalom Brune-Franklin) e il Monaco Piangente (Daniel Sharman), ben scritti e interpretati.
Vi lascio anche al trailer di Cursed, che dà un assaggio della serie:Â
Violenza e fanatismo | Recensione Cursed
Come detto in precedenza, il cristianesimo viene rappresentato dalle sue frange più estreme, con il racconto ambientato nel passaggio dal paganesimo al cattolicesimo. Un passaggio violento che in questo caso viene messo in scena senza risparmiare scene sanguinose o comunque abbastanza forti, rovinate però da un budget che è purtroppo lontano dalle produzioni più blasonate. Questo si riflette anche sui combattimenti che, a dispetto di alcune coreografie riuscite, sono spesso di medio/basso livello. Questo soprattutto quando entra in gioco la componente magica, con alcuni effetti che mi hanno ricordato i tutorial di after effects che guardavo qualche anno fa, con risultati abbastanza discutibili.
Sempre restando sull’aspetto tecnico di questa recensione di Cursed, la regia e la fotografia sono sicuramente rivedibili, come la maggior parte delle produzioni Netflix di questa fascia. Non parliamo di chissà quale disastro, ma sicuramente non assistiamo neanche a riprese memorabili. Anche la paletta cromatica che accompagna il racconto, punta su colori molto accesi che lasciano un effetto “cosplay” che rende tutto meno credibile. Quando invece si passa a colori più freddi, sembra che Cursed ne guadagni, con atmosfere più tetre che rispecchiano meglio ciò che viene mostrato. Le sequenze action, come detto in precedenza, non sono eccezionali, ma alcuni scontri più ampi, come quello finale, riescono comunque a tenere testa ad altri titoli che godono di budget certamente superiori, pur non mostrando niente di memorabile.
Un viaggio segnato dal dolore | Recensione Cursed
Il racconto vede nel dramma della guerra e nella sofferenza dei civili una parte importante, con la vita dei protagonisti che è sempre segnati da episodi violenti o momenti tragici. Il racconto, soprattutto nella prima parte mi è sembrato ben scritto (sicuramente anche grazie al materiale originale dal quale prende ispirazione), ma in quella centrale e finale diventa troppo caotico (e in parte, però, più imprevedibile). Infatti inizialmente è il classico viaggio dell’eroe con la protagonista che trova nuovi alleati che accompagnano la sua crescita, in un racconto che funziona e in alcuni casi appassiona, con personaggi credibili e un cast sicuramente azzeccato. Infatti ogni pedina sulla scacchiera ha un suo carattere, una sua storia e un ruolo definito, riuscendo a coprire le magagne tecniche.Â
La parte finale in alcuni casi sorprende, ma con tanti personaggi da gestire e qualche calo di ritmo, mi è sembrata meno riuscita. Questo soprattutto per alcune scelte dei personaggi principali, che sono abbastanza forzate andando contro alla costruzione dei precedenti episodi, minando in parte la credibilità degli stessi e rovinando alcune fasi del racconto che erano ben realizzate. Nonostante questo, Cursed si lascia guardare fino alla fine, con un finale aperto che lascia pensare ad un’imminente seconda stagione, nella speranza che anche il budget possa essere diverso.
Considerazioni finali
Come avrete intuito leggendo la recensione, il budget limitato e qualche soluzione discutibile, minano questa nuova serie fantasy di Netflix, rendendo Cursed un prodotto che riesce a convincere solo a tratti. Sicuramente ci sono delle note positive, come un racconto che appassiona e personaggi credibili, con interpreti all’altezza. La speranza è che un eventuale successo commerciale della serie possa permettere di realizzare una seconda stagione con una componente tecnica di livello, così da poter apprezzare maggiormente ciò che viene raccontato. Un titolo che quindi mi sento di consigliare, pur tenendo a mente che dovrete accettare alcune fasi poco riuscite.
Punti a favore
- Storia intrigante
- Personaggi ben scritti
- Cast di buon livello
Punti a sfavore
- CGI scadente
- Finale caotico
- Regia e fotografia rivedibili
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