Il cortometraggio argentino di Gradaschi racconta un mondo distopisco fatto di punteggi e bibite zuccherate. Ecco la recensione di Consume
TITOLO ORIGINALE: Consume. GENERE: fantascienza. NAZIONE: Argentina. REGIA: Bruno Gradaschi. CAST: Andres Daian, Javier Roson, Flora Ferrari, Christian Grilli. DISTRIBUZIONE: Promofest. DURATA: 14 min. DATA DI PRESENTAZIONE: 1/11/2020.
La Trama | Recensione Consume
Un mondo dove tutti vivono in postazioni di lavoro mangiando cibi liquidi direttamente dai distributori. I lavoratori sono solo numeri, svolgono compiti incomprensibili e alienanti per guadagnare punti, raggiungere un obiettivo e passare a una vita migliore. Quello che conosciamo come numero 079 continua a fallire nel suo incarico e per lui la promozione rimane irraggiungibile. Così decide di rubare al suo vicino di casa i punti che gli mancano.
Estetica anni ’80 | Recensione Consume
Se c’è una cosa che Black Mirror ha fatto è sicuramente influenzare il gusto di molti registi sia nell’estetica che nelle tematiche. La scelta di costruire un mondo distopico in cui tutti sono legati ad una realtà virtuale di giocatori che devono accumulare punti per migliorare la propria condizione di vita.
Il protagonista continua a scontrarsi con sconfitte e perdite di punti che lo portano sull’orlo della pazzia, tanto da decidere di derubare il suo “vicino” di postazione. Gli attori sono stralunati al punto giusto ma il corto non funziona come dovrebbe, facendo perdere l’attenzione e l’interesse nell’evolizione dei fatti.
Cyberpunk di qualità | Recensione Consume
La regia è molto buona così come lo stile cyberpunk che si alterna al neon tipicamente anni ’80. La fotografia è interessante e particolare, fatta di luci e ombre, la scenografia estremamente curata riesce a stimolare lo spettatore al cercare di osservare quanti più dettagli possibili. Anche la scelta di cassette di videogiochi in stile anni ’80 in un futuro distopico è un contrasto piacevole e interessante. Peccato che il ritmo e la scrittura, seppur senza dialoghi, non funzioni abbastanza bene da trascinare lo spettatore nell’entusiasmo del protagonista e in questo sadico e perverso universo che premia letteralmente chi fa più punti.
Caotico e poco deciso
In concusione il corto resentato al Trieste Science+Fiction Festival 2020 nasce su premesseestremamente interessanti e si nota l’alto livello tecnico soprattutto fatto sulla scenografia e sulla fotografia. Purtroppo pero Consume non riesce ad arrivare completamente al pubblico lasciano un po’ perplessi e confusi su quale sia il reale messaggio se un biasimo al consumismo, o alla realtà astratta che il mondo virtuale ci porta sempre pià a vivere o addirittura allo sfruttamento della produzione dei lavoratori.
Punti a favore
- Fotografia
- Scenografia
- Stile anni '80 e Cyberpunk
Punti a sfavore
- Messaggio confuso
- Sceneggiatura carente
- Ritmo altalenante
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