Gli zombie non mancano al Triesce Science+Fiction Festival 2020. Johnny Martin propone un horror veramente interessante che coniuga azione splatter a una piacevole storia d’amore ai tempi di una pandemia zombie. Ecco la recensione di Alone
TITOLO ORIGINALE: Alone. GENERE: horror. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Johnny Martin. CAST: Tyler Posey, Summer Spiro, Robert Richard, Donald Sutherland. DISTRIBUZIONE: Highland Film Group. DURATA: 95 min. DATA DI USCITA: 16/10/2020 (USA).
Il regista durante l’intervista di presentazione del film al Trieste Science+Fiction Festival 2020 ha ammesso che quando stavano girando il film non pensava che il mondo avrebbe attraversato un simile momento a causa di una reale pandemia globale. La sua descrizione della reclusione per evitare di finire vittime degli zombie che in questa pellicola sono chiamati “urlatori” è molto simile a quella che il mondo, soprattutto in USA, sta vivendo, ma è anche un grido di speranza ai sentimenti e alla voglia di recuperare il contatto umano che molti avevano perso ben prima dell’emergenza sanitaria.
La trama | Recensione Alone
Lo scoppio di una terribile pandemia getta il mondo nel caos e gli esperti consigliano ai cittadini di auto-isolarsi per cercare di sopravvivere. Aidan si sveglia e si ritrova intrappolato nel suo appartamento, completamente isolato dal resto del mondo e impossibilitato a contattare i suoi cari, mentre gli infetti occupano l’intero edificio.
La sua disperata situazione pare migliorare quando si accorge di Eva, che vive nell’appartamento dall’altro lato del cortile. Ne nasce una storia sentimentale apparentemente irrealizzabile, fra il caos circostante e i messaggi che i due si scambiano. Senza più elettricità e con le scorte in esaurimento, Aidan decide di rischiare il tutto per tutto per salvare Eva e riuscire ad avere finalmente un contatto umano.
Gli urlatori | Recensione Alone
Johonny Martin crea un classico film di zombie, un po’ alla Romero, quei film survival che potrebbero benissimo diventare dei videogiochi adatti agli amanti del genere. Per prima cosa la caratterizzazione è che questi zombie sono veloci, e molto! Corrono, saltano ad altezze sovrumane e sono molto forti. Di contro hanno che non sentono l’odore degli umani, le uniche cose che percepiscono sono il rumore e il movimento. Il film non spiega come questo virus si nato o da cosa sia causato, il che è probabilmente uno dei difetti più grandi del film, ma viene spiegato che si diffonde attraverso il sangue, morsi e graffi di persone infette. I primi sintomi sono occhi sanguinanti e pustole putrescenti sul corpo, inoltre gli “urlatori” son chiamati così perchè condannati ad urlare solo l’ultima frase pronunciata prima dell’inizio della trasformazione.
Trucco ed effetti speciali sono buoni, non ottimi perchè non particolarmente macabri o disgustosi, ma tutto sommato credibili al fine della narrazione.
Un film che sa come intrattenere | Recensione Alone
Alone è un film che funziona. Nonostante la tematica già molto battuta, la messa in scena complessiva tiene un ritmo molto elevato e anche la sceneggiatura è davvero interessante. Non c’è un momento di tregua per lo spettatore, o almeno non abbastanza lungo da farlo annoiare. La parte assolutamente più interessante è quella in cui il protagonista conosce il personaggio di Donald Sutherland che creerà una dinamica non così inaspettata ma molto accattivante per chi ama questo genere di film.
Di contro troviamo le parti “sentimentali” che coinvolgono Aiden e Eva. Un po’ scontate e fin troppo romantiche per un film di questo genere, ma comunque piacevoli nella totalità della pellicola.
Regia interessante e fotografia suggestiva
Ciò che va notato del film è il comparto tecnico, in particolare la regia che è davvero ben congegnata per non dare mai tregua allo spettatore in combinazione con un montaggio eccellette. La fotografia, l’uso delle luci e dei filtri sono estremamente suggestivi si passa dai colori caldi e accoglienti della mattina prima che tutto abbia inizio, ai momenti con le candele come unica fonte di luce ai filtri delle luci fredde e asettiche di corridoi abbandonati, sintomo che non c’è più nessuno di vivo che possa rendere piacevole un luogo, per poi finire nuovamente con la luce del sole che inonda l’appartamento del protagonista ora che è finalmente insieme ad Eva.
Conclusione
Alone è un film davvero ben realizzato, che però rischia di perdersi in un mare di altri film pressochè uguali. Nonostante sia ben girato e abbia un ritmo incalzante non ha molto di innovativo che possa farlo rientrare nei film da vedere necessariamente per chi ama il genere. Un film che non farà la differenza del genere horror ma al quale se dovesse capitarvi consiglio di dare un’occasione.
Punti a favore
- Ritmo
- Donald Sutherland
- Sceneggiatura interessante
Punti a sfavore
- Niente di nuovo nel panorama horror
- Pochi effetti visivi "da paura"
- Non lascia il segno
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