Domino è un film di Brian De Palma, con un cast sulla carta vincente, che però proprio non riesce ad arrivare al punto. Nonostante le accuse del regista alla produzione e al montaggio finale, la recensione di Domino non può che basarsi sul risultato che, purtroppo, stiamo vedendo al cinema
TITOLO ORIGINALE: Domino. GENERE: Azione, Thriller. NAZIONE: Danimarca. REGIA: Brian De Palma. CAST: Nikolaj Coster-Waldau, Carice van Houten, Guy Pearce, Søren Malling, Eriq Ebouaney. DURATA: 89 minuti. DISTRIBUTORE: Eagle Pictures. USCITA: 11/07/2019.
Il film è ambientato a Copenhagen, nel 2020. Christian (Nikolaj Coster-Waldau) e Lars (Søren Malling) sono due poliziotti, chiamati di pattuglia per schiamazzi notturni. La realtà è che nel luogo degli accertamenti ha sede una cellula terroristica. In una situazione ad altro stress, un evento insignificante (Christian dimentica a casa la sua pistola) avrà effetti sconvolgenti. Lars presta la sua arma al partner e, a causa di queto, rimane fatalmente ferito in uno scontro corpo a corpo con il terrorista. Christian non si dà pace per questo episodio, ed avvia una caccia all’uomo in cui l’obiettivo di vendetta si fonde con quello di smantellare la cellula terroristica.
I film di cui gli autori arrivano a negare la paternità non sono pochi. Spesso è il risultato di problemi occorsi sul set, o di contrasti tra direzione artistica e direzione operativa. A volte l’imputato è il montaggio finale, che sconvolge a tal punto le opere da rendere necessaria un’abiura. Ad esempio, un paio di anni fa uscì “Il nemico invisibile”, che fu pubblicamente disconosciuto dal regista accreditato Paul Schrader. Ebbene, questo sembra essere stato il destino dell’ultima opera di Brian De Palma, “Domino”. Anche questo film ha subito un taglio feroce da parte della produzione danese con oltre trenta minuti gettati via. Il risultato è un pessimo thriller, che naufraga fin dai primi minuti.
Un film di Brian De Palma? | Recensione Domino
In ogni occasione in cui è stato intervistato, infatti, il regista non ha mai mancato di sottolineare la propria estraneità al montaggio finale, voluto e curato da mani altrui. Il regista italoamericano ha addirittura cercato d’impedirne l’uscita nelle sale e di togliere il proprio nome dai credits, però senza riuscirci. Una presa di posizione molto importante da parte del regista del primo Mission: Impossible. Domino proprio non funziona: come nel celeberrimo gioco, tutti i suoi elementi sembrano cadere iesorabilmente uno dietro l’altro. Certo il dubbio rimane, ma il risultato è quello che vediamo.
La sceneggiatura è costellata di forzature. Il ruolo della CIA e del gruppo terroristico sono praticamente standardizzati, senza un briciolo di apporofondimento. La storia di vendetta dietro la missione di polizia è fin troppo utilizzata, ormai stantia. La scenografia è scarsissima, nonostante l’opportunità di mostrare una Copenhagen viva e pulsante, grazie alla vicinanza della produzione. Quando non sembra di vedere una cartolina danese, si ha l’impressione di trovarsi in una americanata low budget.
Le stelle di Game of Thrones | Recensione Domino
Il cast, di taglio prettamente televisivo, vede in scena due amate star di Game of Thrones. In teoria avrebbe potuto funzionare, in pratica no. Nikolaj Coster-Waldau e Carice van Houten appaiono goffi nei loro ruoli di agenti. Tutti gli altri li seguono, tra improponibili intrecci amorosi e caratterizzazioni povere. Persino un veterano come Guy Pearce appare abbastanza svogliato, di fatto facendo sembrare l’intelligence, che sulla carta avrebbe dovuto avere un ruolo importante, una copia cinese.
La cosa che forse stona di più (in tutti i sensi) è la colonna sonora. Sempre fuori luogo, è caratterizzata da una generale voglia di pomposità che, in pratica, aliena lo spettatore dalle scene. L’impressione generale sul film è quasi quella che sia stato girato da un dilettante appassionato di cinema. E che forse con delle riprese fatte da uno smartphone si sarebbe potuto raggiungere un risultato migliore. Domino, nella qualità di prodotto europeo, avrebbe dovuto rappresentare il punto di approdo di una lunga faida consumatasi tra De Palma e Hollywood. Di fatto è il punto basso di una carriera, pericoloso anche per le carriere degli attori, in alcun modo paragonabile al resto del palmares dell’autore.
Una spy story senza mordente | Recensione Domino
Con Domino, De Palma è molto lontano da Mission: Impossible: la spy story proprio non prende. Non c’è un buon ritmo, si fa fatica ad essere coinvolti da una suspense inesistente. Le scene di azione sono didascaliche, i temi, peraltro importanti, sono affrontati in modo superficiale. Neanche la migliore sospensione dell’incredulità può salvare la trama. A partire dall’incipit (un polizziotto che dimentica la pistola a casa dell’amante prima di un servizio notturno) per arrivare all’improponibile e insensato finale, che rappresenta una liberazione solo per lo spettatore che può alzarsi dalla poltrona.
Certo, la produzione ha molte colpe. Ma De Palma non riesce a esprimere le proprie capacità registiche. L’unico spunto che potrebbe essere interessante (il vedere il mondo attraverso uno schermo) appare inompiuto. In pdefinitiva è solo un pallido ricordo della bravura di Brian De Palma dietro la macchina da presa.
Un disastro inaspettato
Sulla carta Domino poteva avvalersi di un regista di assoluto talento e di un cast avvezzo alle grandi produzioni. Anche il suo staff appariva di tutto rispetto, a iniziare dal direttore della fotografia spagnolo José Luis Alcaine (spesso collaboratore di Pedro Almodóvar) e supportato da Pino Donaggio alla colonna sonora. Domino risulta invece un fallimento autoriale su tutta la linea, insoddisfacente come film d’azione o come film in generale.
Punti a favore
- Niente di salvabile
Punti a sfavore
- Il montaggio inadeguato
- Il cast svogliato
- La regia latitante
- Le musiche fuori luogo
Cerchi nuovi film e nuove serie tv da vedere?
Scopri il nuovo abbonamento a Disney+, la casa dello streaming di Disney, Marvel, Pixar, Star Wars, National Geographic e ora anche di Star. Abbonati ora a soli 8,99 euro al mese su questa pagina.
Bonus: come avere un abbonamento alle piattaforme streaming e risparmiare
Esistono alcuni servizi che consentono di condividere l’account delle migliori piattaforme streaming (Netflix, Prime Video, Disney Plus, HBO Max, Paramount Plus, ecc.) con altre persone, come GamsGo o GoSplit. Grazie a GamsGo e GoSplit è possibile acquistare, ad un prezzo irrisorio, un abbonamento condiviso con altri utenti della piattaforma in maniera facile, veloce e sicura.
Lascia un commento