Sarà disponibile su Netflix da oggi Batman di Tim Burton: tra chi lo considera un capolavoro e chi mediocre, non si può negare che questo film sia stato il padre dei cinecomic: vediamo perché nella nostra recensione
TITOLO ORIGINALE: Batman. GENERE: Action-Fantasy. NAZIONE: USA. REGIA: Tim Burton. CAST: Michael Keaton, Jack Nicholson, Kim Basinger, Robert Wuhl, Pat Hingle, Billy Dee Williams Michael Gough, Jack Palance, Jerry Hall, Tracey Walter, Lee Wallace, William Hootkins, Richard Strange. DURATA: 121 minuti. DISTRIBUTORE: Warner Bros. USCITA: 1989.
A Gotham City l’eccentrico milionario Bruce Wayne (Michael Keaton) conduce una doppia esistenza: di giorno è un filantropo impegnato in cause benefiche, mentre di notte diventa Batman. Il giustiziere mascherato da pipistrello affronterà però il nemico più pericoloso quando Jack Napier (Jack Nicholson), braccio destro di un boss della malavita, precipita in una vasca d’acido e si tramuta nell’iconico Joker.
Il Batman di Tim Burton ha sbaragliato ogni concorrenza al botteghino americano, fermandosi per un soffio al secondo posto in quello mondiale. Il film vinse l’Oscar come miglior scenografia, Academy Award dato a Anton Furst (che solo un anno dopo si toglierà la vita) e Peter Young. Un successo che certo oggi potrebbe non sorprendere, ma che all’epoca era tutt’altro che scontato.
Il primo dei fumetti al cinema| Retro-recensione Batman (1989)
Il personaggio di Batman, il giustiziere mascherato di Gotham City, è considerato da sempre uno dei più popolari eroi dei fumetti. Nato dalla penna di Bob Kane e Bill Finger nel 1939, il celebre uomo-pipistrello è approdato ben presto anche sul piccolo e grande schermo. Solo nel 1989, però, il Cavaliere Oscuro ha conquistato il pubblico mondiale.
Siamo ancora scossi dal’onda lunga di Avengers: Endgame, ma questo, insieme a tutti gli altri film ispirati ai fumetti degli ultimi anni, devono molto al Batman di Tim Burton. Perché rappresenta uno dei primi casi di blockbuster d’autore del cinema moderno. Tim Burton, in effetti, aveva già dato prova di avere talento e una visione originale della settima arte con la commedia horror Beetlejuice – Spiritello porcello. La Warner Bros. aveva messo a disposizione ingenti mezzi per la realizzazione di una opera epocale. Le pedine, insomma, erano tutte in posizione per portare a termine uno dei progetti più ambiziosi dell’industria hollywoodiana.
Un protagonista inaspettato | Retro-recensione Batman (1989)
Ad indossare la maschera e il mantello di Batman è stato Michael Keaton. Come Tim Burton, il suo unico film di autentico successo in quell’epoca era stato Beetlejuice. Per cui poteva sembrare un azzardo puntare i 35 milioni di dollari di budget sulla sua lead.
Eppure con la sua recitazione sotto le righe rende alla perfezione la personalità introversa e tormentata del milionario Bruce Wayne, perseguitato da un doloroso passato e costantemente insicuro nel rapporto con la bella giornalista Vicky Vale (Kim Basinger). Allo stesso tempo, rappresenta adeguatamente la sofferenza dietro alla maschera del suo alter-ego Batman, tutt’altro che superumano. Michael Keaton tornerà, con molti più film sulle spalle e capelli bianchi in testa, ad essere protagonista in un cinecomic, ancora una volta brillantemente ma nei panni del cattivo.
Un antagonista da manuale | Retro-recensione Batman (1989)
Naturalmente un eroe non può che valere quanto il cattivo. Ma a questo ci ha pensato la performance di un tutt’altro che sconosciuto, Jack Nicholson. Di fatto, è del suo istrionico Joker che ci si ricorda pensando a questo film. Lui e Tim Burton lo dipingono con una fedeltà alla fonte primaria mai vista prima.
Al Joker dei fumetti, infatti, tutto quello che interessa è lo spettacolo. Joker è uno showman che mette al centro del palco la morte, che è in fondo la cosa che più attira il pubblico. Da questo punto di vista Burton e Nicholson hanno fatto centro. Nella pellicola del 1989 non c’è un atto criminale che Joker compia senza un pubblico. E finisce così anche per eclissare lo stesso Batman.
L’estetica di Tim Burton | Retro-recensione Batman (1989)
Ciò che ha concorso alla fortuna delle pellicola, però, è innanzitutto l’estetica di Tim Burton. Il regista ha deciso di adottare un tono decisamente cupo e gotico, al contrario del carattere quasi parodico dei suoi predecessori. Il suo Batman spaventa nella sua ineluttabilità, il suo Joker nella sua imprevedibilità. Le suggestive scenografie da Oscar creano un’atmosfera tenebrosa e inquietante, e Gotham City è rappresentata come una sinistra metropoli neogotico dominata dall’urbanizzazione. L’unico appunto a riguardo è la colpevole assenza di un endemico pessimismo nei cittadini, che invece si trova nella trilogia di Nolan e che rende la città un habitat ideale per la criminalità.
In ogni caso, vedere emergere il Cavaliere Oscuro dai fumi di una città intrisa di un’aura mistica e di malinconia ha un grande impatto. Persino realistico. La scelta di mostrare il suo vero volto solo dopo mezz’ora di proiezione, molto saggia.
L’impatto sul futuro | Retro-recensione Batman (1989)
L’estetica burtoniana è la più adatta a rendere il film immune dall’invecchiamento. Rivedendolo oggi, pur riconoscendo una ripresa datata, il film mantiene la sua bellezza. Sapendo, poi, il successo che hanno avuto i film sui supereroi nel nostro millennio, ci si rende conto dell’impatto di questo originario Batman.
In primis, è un metro di paragone per tutte le trasposizioni del Cavaliere Oscuro successive. Ci si riferisce, in particolare, al Batman di Nolan e a quello di Snyder. E così ci si rende conto che la figura dell’uomo pipistrello e della sua nemesi sono diventate sempre più oscure. Questo, da un lato, ha reso i personaggi più imponenti, dando loro un’aura di gravitas. Ma, d’altra parte, li ha allontanati dai loro originali nei fumetti. Si comprende così il motivo per cui molti affermino che quella del 1989 sia la migliore versione.
Certo è che per originalità e per importanza della realizzazione, Batman di Tim Burton rimane ancora il film più memorabile dedicato alla figura del Cavaliere Oscuro. E da oggi si potrà vedere e rivedere su Netflix.
Punti a favore
- L'estetica gotica, da Oscar
- I due protagonisti in stato di grazia
- Il coraggio di investire su un cinecomic
Punti a sfavore
- La storia piuttosto lineare
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