TITOLO ORIGINALE: Arrested Development, stagione 5. GENERE: Commedia. NAZIONE: Stati Uniti d’America. IDEATORE: Mitchell Hurwitz. CAST: Jason Bateman, Portia de Rossi, Michael Cera, Will Arnett, Tony Hale, Jeffrey Tambor, David Cross. DURATA: 16 episodi da 25-45 min. DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: prima parte rilasciata il 29/05/18, seconda parte rilasciata il 15/03/19.
Dopo poco meno di un anno, l’emittente streaming Netflix ha rilasciato la seconda parte della serie cult Arrested Development riuscendo a proporre un prodotto di buona fattura, dando un finale decisamente inaspettato e accontentando quei telespettatori che l’hanno seguita per più di 15 anni. La trama è focalizzata sulla famiglia Bluth, caduta in disgrazia e con il diligente figlio Michael che cerca di tenerne insieme i pezzi, dovendosi però scontrare con le stravaganze dei suoi parenti. La quinta stagione di Arrested Development è presente sul sito ufficiale Netflix.
Arrested Development: dove eravamo rimasti? | Recensione
La storia riparte il giorno successivo al “cinco de mayo“, evento in cui si conclude la quarta stagione. George Michael, figlio di Michael, dichiara di aver sviluppato un software innovativo, Michael si risveglia per terra in una delle case costruite dalla sua azienda, prima della crisi immobiliare, G.O.B. viene scoperto da Michael in intimità con Tony Meraviglia, ed è quindi costretto a drogarlo, Buster è in una delle case costruite da Michael con indosso una muta, mentre George Senior è alla ricerca della sua virilità . Nel frattempo Lucille Austero, donna a cui la famiglia Bluth deve una ingente somma di denaro, scompare e tutte le tracce per ritrovarla portano alla famiglia Bluth. Gli ingredienti per morire dalle risate ci sono tutti, se non ci credete allora date un’occhiata al trailer (sottostante) della seconda parte di stagione.
Grande lavoro da parte di Netflix | Recensione
L’emittente televisiva fa un grande lavoro di produzione con Arrested Development. Non è facile riprendere una seria andata in onda nel lontano 2003 e riuscire a riqualificarla; difatti la serie nasce come soap opera oltre 15 anni fa con una durata media di 20 minuti e sopratutto in un contesto televisivo oramai obsoleto. Le modalità con cui Netflix è riuscita a rinnovare una serie così complicata sono abbastanza intuitive, ovvero attraverso la sperimentazione. Dapprima è stata rilasciata una quarta stagione non esattamente gradevole e che lasciava troppi “buchi” nella trama, quindi è passata ad una revisione della stagione stessa e rilasciando una nuova quarta stagione chiamata “Remix della stagione 4: conseguenze disastrose” che, oltre ad avere un numero maggiore di episodi, ha permesso di ridare ad Arrested Development una identità chiara e comprensibile, che non si scosta dalle produzioni precedenti tanto amate dagli spettatori.
Ben Stiller interpreta Tony Meraviglia, sulla sinistra Will Arnett, che interpreta G.O.B.
Tantissimi (e grandiosi) Cameo | Recensione
Uno dei tanti motivi per vedere Arrested Development è sicuramente la gran mole di attori che vi hanno partecipato, basti pensare che nel cast principale figurano attori di spicco come Jeffrey Tambor ( Una notte da leoni 3), Michael Cera (Molly’s Game) oppure Tony Hale ( Una serie di sfortunati eventi) e Henry Winkler (Arthur Fonzarelli in Happy Days), che riescono a trasmettere allo spettatore tutta la loro comicità . Ma l’emittente televisiva non si ferma qui è inserisce cameo del calibro di Ron Howard, già narratore della serie e successivamente interprete di se stesso; ma non passa inosservato neanche Ben Stiller, che nella serie interpreta il mago Tony Meraviglia, in competizione con G.O.B. salvo poi avere una relazione sentimentale con lui. Inoltre saranno presenti Dermont Mulroney, Jean Smart, Cobie Smulders ( Robyn nella serie How I Met Your Mother) e la famiglia di Ron Howard al completo!
Arrested Development, una serie leggera | Recensione
Lo scopo di Netflix è quello di dare ai telespettatori un prodotto di facile visione senza cadere mai nel banale. Il tema principale della serie si sviluppa attraverso la rottura degli stereotipi familiari, dove i protagonisti provano ad interpretare i classici pilastri della famiglia tradizionale provocando come effetto il risultato opposto. Un esempio classico è quello tra Michael il figlio; il padre cerca continuamente di instaurare un rapporto costruttivo con il figlio ma i due non riescono mai a trovare un punto in comune, complice la differenza di età , salvo poi riuscire a contendersi una donna. L’eccentrico G.O.B. cerca in tutti i modi di attirare l’attenzione dei genitori, ma ogni suo tentativo si rivela deleterio, peggiorando la sua posizione, un esempio eclatante è quello di voler nascondere la sua omosessualità adottando un comportamento da “maschio”, centrando l’obiettivo ma passando anche per quello “strano”.
Da sinistra: Lindsay, GOB, Tobias, Lucille, Michael, Buster, Maeby, George Senior, George Michael
Arrested Development, finisce qui? | Recensione
Una questione importante è capire se questa quinta di Arrested Development sia anche l’ultima. Pare che la quinta stagione sia stata sdoppiata in due parti a causa di problematiche legali legate ad alcuni attori. Inoltre assicurare la presenza sul set di un numero elevato di attori si è rivelata una problematica complessa oltre che onerosa. Dal punto di vista della trama si può dire con certezza che tutte le storie riguardanti i protagonisti avranno risoluzione; la scelta della produzione può anche far intendere una semplice riduzione del cast, che già nella quinta stagione non è stato del tutto uniforme, come per esempio la presenza sporadica di Portia de Rossi (Lindsay). Unico motivo che può far pensare ad una sesta stagione è presente nell’ultima puntata e non voglio fare spoiler, anche se, personalmente, la considero una scelta strategica da parte dell’emittente per fare valutazioni solo a posteriori.
Arrested Development: grazie Netflix | Recensione
La stagione, presa nella sua interezza, è fluida e divertente. La trama si sviluppa attraverso una chiave comica che funziona bene e riesce a catturare lo spettatore senza obbligarlo ad avere troppa attenzione. La presenza di un ampio e famoso cast sono poi la ciliegina sulla torta. Aver dato risoluzione alla storia della famiglia Bluth permette ai telespettatori più nostalgici di potersi mettere il cuore in pace. Rispetto alla quarta stagione il passo avanti è netto, il lavoro certosino di Netflix ha permesso di riadattare una serie datata anche ai nostri tempi, lavoro per niente scontato, e che fa comprendere che genere di capacità abbia l’emittente streaming, spesso criticata di avvantaggiare la quantità alla qualità . Bene così Netflix, e grazie!
Siete rimasti sorpresi dalla quinta stagione di Arrested Development? La storia della famiglia Bluth finirà così oppure avremo modo di vedere una sesta stagione? Diteci la vostra nei commenti e continuate a seguirci sulla sezione film e serie tv di tuttoteK per restare sempre aggiornati!
Punti a favore
- Gran numero di attori
- Trama coinvolgente e fluida
- Finale sorprendente
Punti a sfavore
- Episodi troppo brevi
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