Ieri sera ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera e oggi presenterà il cortometraggio in cui è stata diretta da Almodovar. Tilda Swinton sembra essere la vera protagonista di Venezia 77 e noi abbiamo partecipato alla sua masterclass
Una masterclass in presenza, per pochi fortunati, e in streaming sulle pagine de La Biennale in cui l’attrice premio Oscar ha raccontato di sé, delle sue importanti collaborazioni con i più famosi registi e il suo rapporto con il mondo dell’arte.
Più che una semplice musa: la masterclass di Tilda Swinton
Tilda ha debuttato come attrice nei progetti di cinema sperimentale di Derek Jarman a partire dal 1986 con Caravaggio. Racconta che Jarman le ha insegnato tutto, soprattutto sull’approccio e l’organizzazione del lavoro, le ha insegnato a prendersi la responsabilità totale del proprio ruolo all’interno del progetto e a collaborare con l’intero team in un clima di completa condivisione. A tutt’oggi l’attrice dice di non conoscere alcun altro modo di lavorare se non in pieno clima di accettazione e comprensione dell’intero team.
Jarman l’ha resa un’attrice, ma ancor prima le ha insegnato ad ampliare la propria sensibilità di artista, anche grazie al passato come pittore del regista. Quando nel 94 Jarman è venuto a mancare la Swinton pensava che non avrebbe più potuto creare un tale legame, quasi fraterno, con nessuno, ma è stato proprio allora che ha conosciuto Luca Guadagnino.
Guadagnino prima ancora di essere un eccellente regista, per Tilda è un amico e così negli anni lo sono stati tutti i nomi che l’hanno diretta dato che per lei il rapporto umano, la sensibilità , vengono prima di ogni altra cosa. Non ama considerare le persone in base alla loro carriera, ma in base alla loro vita di cui la carriera fa parte, certo, ma non è il fulcro attorno al quale ruota il suo rapporto con i collaboratori.
Camaleontica nei ruoli e nei progetti
È sbocciata come attrice nei film d’autore e nei progetti sperimentali, ma negli anni ha raggiunto il picco della notorietà con titoli decisamente “mainstream“. Come concilia queste due facce della propria carriera? Tilda Swinton ce lo spiega nella sua masterclass.
In questa sede racconta che non ama la parola “mainstream” perché ciò che per qualcuno lo è, potrebbe essere trascurabile per altri, il punto è che nei progetti a cui ha preso parte sia ad alto budget che a basso lei cercava qualcosa che fosse in grado di stimolarla, non a caso anche i titoli più conosciuti erano di fatto degli esperimenti. Per esempio Narnia, film che l’ha resa nota ad un pubblico molto molto ampio, era il primo live action del regista Andrew Adams, il quale fin allora si era dedicato esclusivamente a progetti di animazione.
La curiosità per i cortometraggi
Tilda Swinton, come anticipa anche nella sua masterclass, proprio oggi presenterà il cortometraggio The Human Voice, girato da Pedro Almodovar ma la sua passione per i cortometraggi risale al 1988 quando durante il suo primo festival di Cannes ne presentò uno diretto dal Jarman all’interno di una rassegna intitolata Aria.
I cortometraggi sono per la Swinton sono ottime opportunità per poter sperimentare, creare e mettere alla prova la propria arte in un tempo molto limitato. Si deve esser capaci di raccontare una storia e un progetto in modo quasi immediato e ciò la intriga moltissimo.
Anticipatrice del cinema gender freeÂ
Tilda è nota anche per i lineamenti estremamente androgini. Ha spesso ricoperto ruoli sia maschili che femminili senza troppo sforzo e secondo lei il mondo solo recentemente sta comprendendo l’importanza della libertà di interpretazione nel cinema. È fermamente convinta che nessuna persona dovrebbe essere categorizzata per delle mere caratteristiche fisiche o personali, ma solo in base alla loro arte. L’arte è ciò attorno cui ruota la sua intera vita, dalla musica alle arti visive, le radici della sua carriera affondano lì.
Stesso discorso vale per la discriminante dell’età , per esempio la sua carriera ha avuto un salto dopo i 40 anni ma spesso l’industria cinematografica fa dell’età un requisito importante. Tilda racconta che per lei non è mai stato un problema questo per il semplice fatto che ha scelto di collaborare con registi le cui priorità erano altre e molto più profonde: sensibilità , animo, talento.
Tilda Swinton protagonista impareggiabile in una masterclass
Tilda Swinton incarna perfettamente l’anti cliché. Pur lavorando a Hollywood non ne condivide lo sfarzo e la superficialità e l’unico messaggio che ha a cuore di far arrivare è di rimanere fedeli a se stessi, ai propri ideali, non importa quale sia il budget del film, se non vale la pena investire tutta se stessa in tale progetto non ne prenderà parte. Questo, e mille altre qualità , la rendono un’attrice unica.
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