Dopo la diatriba nata tra la catena cinematografica AMC e la Universal, riguardante la distribuzione dei film, un’ importante accordo è stato raggiunto.
Alla fine Universal e AMC Theatres (la più grande catena cinematografica degli U.S.A. e del mondo) hanno raggiunto la pace. Come vi avevamo raccontato nel seguente articolo, AMC aveva deciso di temporaneamente bloccare la distribuzione dei film Universal, dopo che quest’ultima non aveva rispettato la classica finestra distributiva di 90 giorni. Film come Trolls World Tour o The Invisible Man erano infatti finiti sulle piattaforme on demand prima del termine stabilito contrattualmente. A sostegno della decisione di AMC, proprietaria anche di UCI Cinemas, vi sono state infine le dichiarazioni di Universal sulla volontà di adottare questo “nuovo modello” anche dopo l’emergenza coronavirus.
Ora però, le due contendenti hanno trovato un accordo. Un accordo che potrebbe avere effetti notevoli su tutto il modello distributivo.
Universal ed AMC: ecco la decisione!
In base al nuovo patto, la finestra distributiva minima riguardante i prodotti Universal scende da 90 a ben 17 giorni. Si tratta, evidentemente, di un forte compromesso a vantaggio della major cinematografica, tuttavia AMC potrà contare su una parte delle vendite digitali. L’accordo avrà ovviamente effetti rilevanti anche per quanto riguarda i rapporti tra altre major e distributori.
Insomma, si tratta di una decisione che è totalmente frutto dell’attuale periodo, in cui si dà sempre maggior peso allo streaming e ai film on-demand. Il Coronavirus infine non ha fatto altro che aumentare le ore passate davanti agli schermi di casa. Allo stesso tempo va però considerato che i prezzi di questi film, subito dopo la finestra temporale dei “17 giorni”, saranno relativamente alti. Negli Stati Uniti, ad esempio, il prezzo delle opere universal appena uscite on-demand sarà di 20 dollari. Cifre che saranno ovviamente analoghe nel resto del mondo. È quindi corretto presumere che quando l’emergenza coronavirus sarà finita, probabilmente le persone preferiranno comunque correre al cinema per una serata in compagnia e di grande intrattenimento.
Le dichiarazioni delle parti
A conferma di quanto detto sopra vi sono le importanti parole del presidente di AMC Adam Aron:
Concentrandoci sulla salute a lungo termine della nostra industria, sottolineiamo che proprio come i ristoranti continuano a prosperare nonostante ogni casa disponga di una cucina, siamo sicuri che gli spettatori si recheranno nei nostri cinema nel mondo post-Covid. Mano a mano che le persone riinizieranno ad apprezzare la vita fuori dalle loro case, siamo convinti che la fuga escapista e la magia dell’esperienza comunitaria offerta dai nostri cinema saranno sempre attraenti, anche grazie ai nostri grandi schermi, al suono coinvolgente e alle grandi sedute, per non parlare dell’aroma del nostro popcorn.
Anche la presidente di Universal, Donna Langley, ha voluto rimarcare l’importanza dell’uscita nelle sale e la grande flessibilità data da questo accordo:
L’esperienza cinematografica è ancora la colonna portante dei nostri affari. Questo nuovo accordo con AMC è dovuto al nostro desiderio comune di assicurare un futuro florido all’ecosistema distributivo, andando incontro alla domanda dei consumatori con flessibilità .
Se quindi l’accordo può sembrare in un certo senso drastico, al tempo stesso non si può pensare che cambierà completamente le sorti delle sale cinematografiche. Ciò che si è raggiunto con questa negoziazione è proprio un punto di equilibrio tra le varie esigenze delle parti in causa. Fateci quindi sapere nei commenti se siete d’accordo su questa decisione!
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