La parte 4 de Le terrificanti avventure di Sabrina ha ampiamente deluso le aspettative mettendo in scena un ultimo atto agrodolce e terribilmente affrettato: leggi la nostra recensione
TITOLO ORIGINALE: Chilling adventures of Sabrina. GENERE: teen horror. NAZIONE: America. IDEATORE: Roberto Aguirre-Sacasa. CAST: Kiernan Shipka, Miranda Otto, Lucy Davis, Chance Perdomo, Michelle Gomez, Gavin Leatherwood DURATA: 60 min circa ad episodio. DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: 31 dicembre 2020
Con l’ultima tranche di episodi de Le terrificanti avventure di Sabrina diciamo addio per sempre alla protagonista, agli Spellman, a Lilith e a tutta Greendale. Un finale drammatico e frustrante, che lascia l’amaro in bocca per l’incredibile potenziale della serie che, purtroppo, è rimasto del tutto inespresso nelle parti tre e quattro, e che ci ha fatto rimpiangere terribilmente quel meraviglioso inizio gotico e squisitamente raccapricciante.
La trama | Recensione Le terrificanti avventure di Sabrina, parte 4
Mentre Sabrina Spellman cerca di tenere segreta l’esistenza della sua “doppelganger” diventata Regina degli Inferi, su Greendale incombe una nuova minaccia: gli Orrori Sinistri, le pericolose entità liberate da Padre Blackwood nel finale della terza parte intenzionate a distruggere l’intero universo.
La giovane protagonista dovrà trovare un modo per salvare il mondo (o meglio, i mondi) bilanciando la vita da strega e quella da teenager e destreggiandosi, quindi, tra problemi di cuore, incantesimi e amicizie in bilico.
Il cambio di registro | Recensione Le terrificanti avventure di Sabrina, parte 4
La prima stagione (parti uno e due) de Le terrificanti avventure di Sabrina era stata una vera e propria rivelazione, un gioiellino dalle atmosfere horror che, pur rivolgendosi prettamente a un target di adolescenti, ci aveva regalato una rappresentazione perversa e inquietante delle streghe come non la si vedeva da tempo: tra necromanzia, esorcismi e rituali satanici, la serie tratta dai fumetti del 2014 di Archie Comics ci aveva trasportati in un mondo brutale, intriso di magia oscura e pericoli mortali.
La terza e la quarta parte della serie Netflix, invece, hanno sofferto per il repentino cambio di registro che si è scelto di attuare. Il clima da brividi che caratterizzava i capitoli precedenti, infatti, è stato completamente soppiantato da una trama fin troppo leggera, in cui a farla da padrone erano i drammi adolescenziali della protagonista e non più le battaglie deliziosamente blasfeme della Chiesa della Notte. Assistiamo a un vero e proprio capovolgimento: l’adolescenza non viene più raccontata attraverso la metafora della magia, ma diviene il perno di tutta la vicenda.
Il troppo stroppia | Recensione Le terrificanti avventure di Sabrina, parte 4
Se però, da un lato, abbiamo l’ingombrante componente teen, che vede la protagonista alla disperata ricerca di un ragazzo che le faccia dimenticare Nick, dall’altro abbiamo fin troppa carne al fuoco anche per quanto riguarda la trama sovrannaturale. Vi starete chiedendo se ci troviamo di fronte a un paradosso, ma la risposta è negativa, ed è da rintracciare, ancora una volta, nel paragone con la struttura della prima stagione.
La prima trance di episodi era riuscita nel difficile compito di bilanciare perfettamente una trama ricca e corposa e un interessante approfodimento dei personaggi, che risultavano sempre interessanti e tridimensionali. Tutte le battaglie, i pericoli e le minacce affrontate fungevano da tramite per la crescita e lo sviluppo dei protagonisti, a cominciare proprio da Sabrina, che da ragazzina spaventata e indifesa si era trasformata in una strega impavida, temeraria e sprezzante del pericolo.
Negli episodi che compongono la quarta parte c’è il tentativo di riprendere la medesima struttura: Sabrina sente sempre più il peso del mondo sulle spalle, riflette sugli errori commessi in nome del potere e, proprio per le traumatiche esperienze vissute, si ritrova spesso sola, incapace di entrare in contatto coi suoi vecchi amici e di trovare qualcuno (fatta eccezione per Mornigstar) che possa comprendere il suo dolore.
La battaglia contro gli Orrori Sinistri poteva essere la perfetta soluzione per sviluppare ulteriormente la protagonista, e, allo stesso tempo, creare una minaccia finale degna di nota, ma il risultato non è affatto dei migliori, perché le nuove puntate sono un calderone fin troppo colmo di trame e sottotrame talmente numerose che non si trova un attimo di respiro, e a soffrirne è lo spessore della serie e dei suoi personaggi.
Tra la minaccia del Vuoto, l’ennesimo ritorno di Padre Blackwood, la battaglia per il trono degli Inferi, mondi paralleli, rivelazioni, ritorni di fiamma e tradimenti, otto episodi sono davvero troppi pochi per gestire al meglio i numerosi elementi inseriti.
Conclusioni
Il risultato? Ogni episodio è incredibilmente veloce, alcuni personaggi compiono scelte che non riusciamo mai davvero a comprendere mentre altri non trovano un reale senso nell’economia della narrazione, il finale non trova coerenza narrativa e troppe domande rimangono prive di qualsiasi risposta o spiegazione.
L’ultimo episodio risulta commovente solo grazie alla sentita interpretazione di Kiernan Shipka, che riesce ad elevare una scrittura pigra e approssimativa regalandoci una conclusione intima ed emozionante.
Punti a favore
- La recitazione di Kiernan Shipka
- Il potenziale degli Orrori Sinistri
Punti a sfavore
- Troppe minacce mal gestite
- Il mancato sviluppo dei personaggi
- La trama teen
- Un finale affrettato e incoerente
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