L‘impatto del Covid sull’industria cinematografica è stato pesante, e i film a medio budget sembrano essere quelli più a rischio
I blockbuster, che possono contare su cifre imponenti che spesso superano i 100/200 milioni, in questo periodo di emergenza sanitaria sono stati spesso posticipati, per cercare di limitare le perdite dopo investimenti così importanti. Per quanto riguarda i film a medio budget, con investimenti che si aggirano tra i 20 e i 50 milioni, la situazione è invece diversa. Non stiamo parlando di una vera e propria cancellazione, ma sembra che il metodo di distribuzione di questi film rischi di cambiare in modo definitivo.
Covid e film a medio budget: cosa cambierà?
Un esempio recente per quanto riguarda il destino di questo genere di film, è Lovebirds. Paramount aveva investito su quest’ultimo circa 16 milioni con l’uscita fissata per aprile, salvo poi ritirarsi per rientrare nelle spese, con Lovebirds che ora è passato in mano a Netflix. Questo per evitare di far uscire il film in mezzo a tanti blockbuster che lo avrebbero inevitabilmente schiacciato, mettendo a rischio l’investimento. Un altro esempio è Greyhound con Tom Hanks, che inizialmente doveva essere distribuito da Sony dopo un investimento di 50 milioni. Il film è ora passato in mano ad Apple, mostrando ancora una volta i problemi di distribuzione di film a medio budget sui quali ormai è calata la scure della paura derivante dal rischio finanziario.
Sembra quindi che il destino dei film a medio budget sia legato alle piattaforme streaming, le quali possono contare sugli abbonati, non dipendendo dai risultati finanziari del singolo prodotto. Il rischio sarà quindi quello di vedere arrivare in sala i soli blockbuster, con gli altri relegati allo streaming. Una situazione paradossale se pensiamo al successo di Joker, finanziato con soli 55 milioni e rivelatosi un enorme successo in tutti i sensi.
Quello che è sicuro, è che il Covid si è limitato a dare il colpo di grazia, considerando che già diversi cineasti in passato si erano lamentati della difficoltà nel trovare una distribuzione per i loro progetti. Questo anche riguardo a registi importanti come Duncan Jones o Scorsese, con quest’ultimo che per The Irishman si è dovuto rivolgere a Netflix. Una situazione non semplice, che spero non porti alla cancellazione di alcuni titoli che erano in cantiere.
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