Al Circle Cinema di Tulsa, in Oklahoma, si è pensato di installare schermi di plexiglass e fornire mascherine e guanti a tutti i dipendenti, al fine di permettere una riapertura del cinema in tutta sicurezza
L’idea è venuta a Clark Wiens, proprietario dell’unico cinema indipendente di tutto l’Oklahoma. Questo arthouse theatre di Tulsa (“la Parigi d’America“, come la definisce Chandler Bing di Friends) sta cercando in tutti i modi di far fronte alla crisi. Anche negli USA, il coronavirus ha infatti obbligato alla chiusura molte attività, tra cui i cinema. Tuttavia, se per molte delle maggiori catene cinematografiche si prospetta una lontana riapertura estiva, il governatore dell’Oklahoma Kevin Stitt ha annunciato che permetterà ad alcune attività, tra cui appunto i cinema, di riaprire già da inizio maggio.
Da qui l’idea di Wiens, che, in un’intervista rilasciata a Variety, ha espresso la sua volontà di far sì che l’unico contatto fisico per gli spettatori sia quello tra “il loro posteriore ed il sedile“. Già nelle scorse settimane Wiens aveva provato a rilanciare gli affari in modi fantasiosi. In un post sulla pagina Facebook del cinema si legge infatti che è possibile “affittare” il cartellone del cinema. Con questa iniziativa si può “annunciare il proprio messaggio speciale mentre si supporta il Circle Cinema in questo momento critico“.
Ed in Italia cosa si fa? Con l’avvicinarsi della fase 2, pare tuttavia improbabile una pronta riapertura delle sale (sia cinematografiche che teatrali). Si parla invece della possibilità di rendere disponibile online l’offerta culturale di determinate strutture. Nel frattempo, prende sempre più piede e sostanza la stuzzicante idea vintage di rilanciare i Drive In. E voi, cosa ne pensate? Sarebbe possibile attuare la strategia del Circle Cinema in Italia?
Lascia un commento