Blade Runner 2049 è stato uno dei sequel a dover raccogliere l’eredità più alta: uno degli aspetti più riusciti è stato quello legato alla fotografia, con gli immaginifici giochi di luce firmati Roger Deakins
Film di Denis Villeneuve, con Ryan Gosling, Harrison Ford e Jared Leto, verrà ricordato come uno dei sequel più rischiosi della storia: il confronto con la versione del 1982 è per molti fan insostenibile. Tralasciando per il momento giudizi sulla qualità della pellicola, ricordiamo qui che Blade Runner 2049 ha vinto due premi Oscar, agli effetti visivi e alla fotografia firmata dal maestro Roger Deakins. Il premio ricevuto dall’Academy ha un valore aggiunto, dato dal fatto che Deakins era stato in precedenza nominato per ben 12 volte, sin dall’epoca di Le ali della libertà, senza però mai uscire vincitore.
Benché abbia bissato subito dopo con 1917, bisogna ammettere che il lavoro di Deakins con i giochi di luce in Blade Runner 2049 ha dell’eccezionale. In questo progetto di continuum con quello di Ridley Scott, sia lui che il regista Denis Villeneuve avevano le idee chiare. Fin da subito non volle essere un remake, e dunque non avrebbe potuto essere illuminato come l’originale. Il 1982 era un’epoca diversa, con una sensibilità differente. L’idea di Villeneuve è stata dunque quella di ampliare gli orizzonti, sicché Deakins ha agito di conseguenza:
Denis voleva aprire, vedere l’aspetto della città se il tempo atmosferico fosse cambiato. Abbiamo preso come riferimenti lo smog di Pechino, i paesaggi della Spagna meridionale. Guardo sempre alla fotografia e all’architettura. In questo caso, ho visto parecchi lavori di architetti, per il modo in cui usavano la luce negli edifici. Ma non abbiamo fatto riferimento a altri film.
Blade Runner 2049, il matrimonio tra scenografia e luce secondo Roger Deakins
Come per tutti le produzioni che si rispettano, anche in Blade Runner 2049 Roger Deakins ha dovuto lavorare a stretto contatto con i reparti di scenografia ed effetti visivi. Le idee nate da questa collaborazione sono state notevoli:
Abbiamo usato tutto il possibile. Un sacco di luci in movimento, che dovevano essere piazzate su attrezzature molto grandi, programmando col computer ogni luce, in modo tale che dessero l’idea di un’unica luce in movimento. Abbiamo usato un sacco di LED, ma anche parecchia illuminazione vecchio stile. Alcuni set sono stati illuminati letteralmente con una lampadina nuda e cruda.
Nonostante Blade Runner 2049 ospiti naturalmente un’alta quantità di interventi in CGI, Roger Deakins e Denis Villeneuve si sono accertati che il ruolo da padrone lo facessero gli effetti artigianali. Il risultato è stato una produzione travagliata, ma senza dubbio immaginifica. E voi, cosa ne pensate dell’impatto visivo di Blade Runner 2049?
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