Un terremoto nel mondo degli smartphone: dopo il decreto di Trump, i colossi dell’high tech americani, tra cui Google ed Intel, hanno cominciato ad interrompere i loro rapporti con Huawei. Gli smartphone del produttore cinese non avranno più le licenze per i servizi Google, che cosa succedere agli utenti la revoca di Android?
Il decreto della casa bianca che impedisce alle aziende americane di commerciare con Huawei ha scatenato un vero e proprio putiferio nel mondo dei dispositivi mobili dato che Huawei era riuscita a raggiungere il secondo posto nella classifica dei produttori di smartphone con milioni di smartphone venduti in tutto il mondo, Italia compresa. Gli acquirenti devono preoccuparsi e che ne sarà dei futuri smartphone Huawei? Analizziamo le varie dichiarazioni ufficiali.
La nuova legge emanata dal presidente Trump impedisce il libero commercio con Huawei
Google revoca licenze Android ad Huawei
La miccia è stata accesa proprio da Google, inizialmente sono partite alcune indiscrezioni dall’agenzia di stampa britannica Reuters sulla revoca delle licenze Android a danno di Huawei:
Huawei Technologies Co Ltd perderà immediatamente l’accesso agli aggiornamenti del sistema operativo Android e le prossime versioni dei suoi smartphone commercializzate al di fuori della Cina (Europa compresa n.d.r.) perderanno anche l’accesso ad applicazioni e servizi tra cui il Google Play Store e Gmail.
Così com’è riportata la notizia potrebbe preoccupare non poco tutti gli acquirenti di smartphone Huawei che potrebbero ritrovarsi da un momento all’altro sprovvisti di aggiornamenti di sicurezze e servizi basilari per l’uso dello smartphone come il Play Store e GMail. Tuttavia in seguito i rumor si sono trasformate in dichiarazioni ufficiale da parte dell’azienda americana. Google tramite un tweet nell’account ufficiale di Android spiega che l’azienda si adeguerà ai provvedimenti emanati dal governo degli Stati Uniti, tuttavia i modelli di smartphone Huawei già in commercio continueranno ad avere accesso ai servizi di Google Play e agli aggiornamenti di sicurezza.
For Huawei users' questions regarding our steps to comply w/ the recent US government actions: We assure you while we are complying with all US gov't requirements, services like Google Play & security from Google Play Protect will keep functioning on your existing Huawei device.
— Android (@Android) May 20, 2019
Gli acquirenti di smartphone Huawei ci andranno di mezzo?
Quindi niente paura per chi ha già acquistato, magari a caro prezzo uno smartphone Huawei: potrete continuare ad utilizzarlo senza problemi. Inoltre non c’è ancora stata nessuna comunicazione ufficiale su come Google deciderà di adeguarsi alla nuova normativa USA. Infatti la legge non prevede un divieto di commercio con Huawei, ma solamente la necessità di ottenere il permesso dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Verosimilmente nei prossimi giorni inizieranno una serie di contrattazioni che non coinvolgeranno solo le due aziende, ma due intere nazioni e interessi economici miliardari. Il governo cinese ha già fatto sapere che sosterrà le aziende colpite dalla nuova normativa nella difesa dei loro legittimi diritti. Nulla è ancora ufficiale nella pratica, ma certamente la paura è tanta: nonostante saranno garantiti gli aggiornamenti di sicurezza e l’accesso al Play Store, se la revoca dovesse essere definitiva nessuno smartphone Huawei potrebbe ricevere nuove versioni del software Android, perdendo così l’accesso a tutte le nuove funzionalità . Bisognerà attendere quindi la fine delle trattative che inizieranno a breve per capire come evolverà la situazione.
Inoltre il Codacons in una nota ha dichiarato che scenderà in campo per garantire che vengano rispettati i diritti degli acquirenti di smartphone Huawei:
La sospensione della licenza Android fornita da Google potrebbe provocare un terremoto sui telefonini: dalla mancanza di alcuni servizi Google all’impossibilità di eseguire aggiornamenti di sicurezza sugli smartphone, fino alla limitazione delle funzionalità degli apparecchi. Effetti che danneggerebbero in modo evidente quanti hanno acquistato un cellulare Huawei convinti di poter utilizzare Android e tutti gli altri servizi forniti da Google, e che aprirebbero il fronte dei risarcimenti in favore dei consumatori. Per tale motivo il Codacons si prepara a scendere in campo a tutela degli utenti italiani possessori di telefonini Huawei, e non esclude una possibile class action per far ottenere a tutti coloro che subiranno una eventuale limitazione delle funzionalità degli smartphone il rimborso loro dovuto in base al Codice del Consumo.
Insomma sicuramente né Huawei, né Google vorranno incorrere in azioni legali che potrebbero costare milioni e milioni di dollari di danni ai consumatori. Tutti gli acquirenti di smartphone Huawei e Honor quindi possono restare abbastanza tranquilli: la storia della revoca di Android è appena cominciata ed è ben lontana dalla conclusione.
Android è un sistema open source, quindi non è del tutto finita per Huawei
Huawei OS: l’asso nella manica dell’azienda cinese
Come ben sappiamo lo scheletro di base del sistema operativo Android è oper source, quindi nessuna legge può impedire alle aziende di implementarlo nei loro prodotti. Quello che Google vende in licenza ai suoi partner sono una serie di servizi come il Play Store, l’assistenza tecnica e alcune funzionalità utili che rendono più semplice l’implementazione e l’uso per l’utente finale (pensiamo a GMail, a Google Maps o tanti altri servizi integrati nell’ecosistema Google). Fondamentale quindi non è il sistema operativo Android in sè, ma l’ecosistema che Google ha creato con le sue app e migliaia di sviluppatori che creano e aggiornano applicazione sul Play Store. Senza l’integrazione con questo florido panorama, uno smartphone diventa molto limitato nelle sue possibilità . Le alternative esistono, ma non niente è in grado di arrivare alla pari con i servizi offerti da Google.
Ormai è certo che Huawei abbia lavorato allo sviluppo di un sistema operativo proprietario, tuttavia non sappiamo se sia già pronto per l’implementazione. Huawei ha dimostrato di possedere il know how per sviluppare un nuovo OS, infatti ha da poco presentato un innovativo compilatore da integrare nei sistema Android per migliorarne le prestazioni. Però ci vorranno alcuni anni prima di costruire un ecosistema di servizi e sviluppatori florido come quello di Google o Apple. Non che non si possa fare, ma quanto potrebbe costare ad entrambe le parti?
Il compilatore ARK sviluppato per i sistemi Android da Huawei
Huawei potrebbe perdere milioni di clienti, soprattutto fuori della Cina dove l’integrazione con i servizi di Google è fondamentale, ma il mercato interno cinese sarebbe abbastanza florido da permetterle di sopravvivere fino al momento del contrattacco. D’altra parte Google potrebbe perdere i soldi delle licenze e soprattutto i preziosi dati di tutti gli utenti che decideranno di rimanere fedeli a Huawei. La situazione è spinosa e nei prossimi giorni vedremo come verrà risolta, ci auspichiamo che i due paesi e le rispettive aziende trovino un accordo soddisfacente per entrambe le parti: le guerre commerciali non finiscono mai troppo bene, soprattutto per noi utenti finali. Dalla sezione mobile, continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti!
Lascia un commento